Il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha firmato l’ordinanza che disciplina i primi interventi urgenti conseguenti agli eventi meteorologici eccezionali che, a partire dallo scorso ottobre, hanno interessato i territori delle Regioni Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana, Sardegna, Siciliana, Veneto e delle Province autonome di Trento e Bolzano.
Il provvedimento, che fa seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza deliberato l’8 novembre dal Consiglio dei Ministri, nomina Commissari delegati, ciascuno per il proprio ambito territoriale, i Presidenti delle Regioni Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana e Veneto, i direttori della protezione civile delle Regioni Lazio, Lombardia, Sardegna e il dirigente generale del Dipartimento della protezione civile della Regione Siciliana. Le Province autonome di Trento e Bolzano provvedono direttamente ad effettuare le attività previste dall’ordinanza nei rispettivi territori.
L’ordinanza prevede la più ampia flessibilità organizzativa potendo i commissari avvalersi delle strutture e degli uffici regionali, provinciali, comunali, delle loro società in house e delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, anche in raccordo con le ANCI regionali, e individuare soggetti attuatori per specifici settori di attività, che agiscono sulla base delle direttive dei Commissari.
Ai Commissari delegati spetta la predisposizione di un piano di interventi urgenti che includa le attività di soccorso e assistenza alla popolazione, rimozione delle situazioni di pericolo, ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e infrastrutture di reti strategiche, gestione di rifiuti e macerie, misure volte a garantire la continuità amministrativa nei territori interessati. Per gli interventi sulla viabilità, anche in gestione a Enti territoriali e locali, i Commissari delegati possono avvalersi di Anas Spa come soggetto attuatore. Tra le misure di immediato sostegno al tessuto economico e sociale nei confronti della popolazione e attività produttive colpite dal maltempo l’ordinanza prevede, per la prima volta nella storia degli interventi emergenziali, un contributo una tantum di 5.000 euro massimo per i nuclei familiari la cui abitazione principale risulti compromessa nella sua funzionalità dal maltempo e massimo 20.000 euro per l’immediata ripresa delle attività economiche e produttive, sulla base di apposita ricognizione svolta dai commissari.
I contributi sono riconosciuti solo nella parte eventualmente non coperta da polizze assicurative. I commissari sono autorizzati ad assegnare un Contributo per l’Autonoma Sistemazione (CAS) ai nuclei familiari la cui abitazione principale sia stata distrutta, in tutto o in parte, o sia stata sgomberata. Il contributo può variare da un minimo di 400 euro mensili a un massimo di 900, variando in base al numero dei componenti del nucleo familiare. È possibile inoltre erogare ulteriori 200 euro mensili, anche in aggiunta al limite massimo, per ogni componente della famiglia di età superiore ai 65 anni o disabile con invalidità non inferiore al 67%.
Il CAS è alternativo alla fornitura gratuita di alloggi da parte dell’amministrazione regionale, provinciale o comunale. L’ordinanza prevede inoltre la possibilità di chiedere la sospensione delle rate dei mutui. Per quanto riguarda gli alberi abbattuti e i materiali vegetali, il legname rimosso potrà essere stoccato in apposite aree di deposito. Lo smaltimento di materiale eventualmente contenente amianto spetta a ditte specializzate. Per la rimozione di alberi abbattuti e materiali vegetali in zone urbanizzate i Commissari sono autorizzati anche a cedere il materiale ai soggetti che realizzano gli interventi, quale compensazione del lavoro svolto, inoltre, potranno cedere a prezzo da stabilire il legname utilizzabile a fini commerciali e industriali. In questo caso il corrispettivo è finalizzato al rimboschimento. Il tutto per evitare ulteriori pericoli per l’incolumità pubblica e privata. Per l’espletamento di tali interventi d’urgenza, è a disposizione dei Commissari delegati e delle Province autonome di Trento e Bolzano la somma di 53.500.000 deliberata dal Consiglio dei Ministri dell’8 novembre
Tra le misure di immediato sostegno al tessuto economico e sociale nei confronti della popolazione e attività produttive colpite dal maltempo l’ordinanza della Protezione Civile prevede, “per la prima volta nella storia degli interventi emergenziali”, un contributo “una tantum di 5.000 euro massimo per i nuclei familiari la cui abitazione principale risulti compromessa nella sua funzionalità dal maltempo e massimo 20.000 euro per l’immediata ripresa delle attività economiche e produttive, sulla base di apposita ricognizione svolta dai commissari” delegati.
I contributi, spiega la Protezione Civile sono “riconosciuti solo nella parte eventualmente non coperta da polizze assicurative”. I commissari sono autorizzati ad “assegnare un Contributo per l’Autonoma Sistemazione (Cas) ai nuclei familiari la cui abitazione principale sia stata distrutta, in tutto o in parte, o sia stata sgomberata. Il contributo può variare da un minimo di 400 euro mensili a un massimo di 900, variando in base al numero dei componenti del nucleo familiare. È possibile inoltre erogare ulteriori 200 euro mensili, anche in aggiunta al limite massimo, per ogni componente della famiglia di età superiore ai 65 anni o disabile con invalidità non inferiore al 67%”
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