Tornano a soffiare venti di crisi sulla Fondazione Mandralisca di Cefalù e sull’omonimo museo.
E i 7 dipendenti della Fondazione temono di non ricevere lo stipendio a partire da marzo.
Le risorse della Fondazione, infatti, non sono sufficienti a garantire la sopravvivenza della più prestigiosa ed antica istituzione culturale della cittadina del Palermitano.

La preoccupazione per il futuro

Il museo Mandralisca, che vanta reperti ed opere di inestimabile valore, tra cui spicca il “Ritratto d’ignoto” di Antonello da Messina, è un polo culturale che da sempre organizza ed incentiva numerose e meritevoli iniziative.
Ma tra i dipendenti c’è preoccupazione per il futuro. “Ci troviamo in una situazione anomala – dice uno di loro a BlogSicilia – e serve un aiuto economico in più da parte della Regione.
Dobbiamo sempre arrancare e arrampicarci sugli specchi nella speranza che il museo non chiuda. Ogni tanto scatta ‘l’allarme’ Mandralisca, ma la soluzione definitiva nessuno l’ha mai trovata. In passato siamo rimasti diversi mesi senza stipendi, ed è accaduto più volte. Il nostro spirito di attaccamento al lavoro e alla Fondazione hanno permesso che il servizio proseguisse, garantendo l’apertura del museo 365 giorni all’anno. Ma così non possiamo andare avanti. Non siamo un museo di serie b, e non dobbiamo sempre chiedere l’elemosina alla Regione”.

“Custodiamo la Fondazione Mandralisca”

Il 10 febbraio scorso, gli attivisti del M5S di Cefalù, hanno inviato una lettera alla Commissione Cultura, Formazione e Lavoro dell’Ars chiedendo attenzione per la Fondazione Mandralisca. Nella missiva si ribadisce l’importanza della stessa, e si avanzano delle richieste precise.
Si legge nella lettera: “Il museo finanzia le sue attività principalmente con le entrate derivanti dai biglietti e il contributo della Regione Siciliana (ex Tabella H), oltre ad un contributo erogato dal Comune di Cefalù, in forza di una convenzione che “dovrebbe” incentivare i visitatori del Museo a conoscere i siti culturali comunali.
Lo statuto della Fondazione Mandralisca, prevede che il Consiglio di Amministrazione che la governa sia composto da cinque consiglieri (che ne nominano il Presidente), i quali rimangono in carica tre anni e sono rinnovabili per ulteriori tre. Di questi cinque, due sono di indicazione regionale (uno dell’Assessorato ai Beni Culturali e uno dell’Assessorato all’Istruzione) e tre nominati dal Sindaco di Cefalù”.

Il Cda scaduto

Prosegue la missiva: “Considerato che l’attuale CDA è scaduto il 31.12.2019; tutti i membri sono già al secondo mandato triennale e non più rinnovabili; i due componenti di nomina regionale sono stati da tempo indicati;
il Sindaco non ha ancora provveduto alla nomina dei tre componenti e alla ratifica dei due indicati dalla Regione;
un membro dell’attuale CDA – che opera in regime di “prorogatio” – ha rassegnato le dimissioni e gli altri non possono svolgere, per ovvi motivi di opportunità, il loro incarico con la dovuta serenità e legittimazione;
la situazione economico-finanziaria della Fondazione non è delle più confortanti: diverse volte ha rischiato la chiusura (accumulando debiti anche per la mancata corresponsione degli stipendi dei dipendenti) e – recentemente – due contenziosi per il mancato pagamento del TFR a due ex dipendenti hanno dato luogo ad un ingente pignoramento mobiliare. Il momento di difficoltà è stato superato grazie anche all’erogazione di contributi straordinari per 400.000 euro da parte della Regione, tra il 2020 e il 2021”.

I contributi straordinari

Ci spiega ancora il dipendente della Fondazione Mandralisca: “Negli ultimi due anni siamo andati avanti con i contributi straordinari concessi a causa del Covid19. Adesso non sappiamo cosa succederà. Non vogliamo ritrovarci di nuovo nel baratro di mesi e mesi trascorsi senza stipendi. Serve una soluzione definitiva, le istituzioni devono prendere a cuore la nostra situazione una volta per tutte. Nel periodo della pandemia di turisti se ne sono visti ben pochi. Stiamo aspettando l’estate nella speranza di vederli arrivare, ma la Fondazione non può sopravvivere solo con gli introiti dei biglietti e noi ci sentiamo sempre a rischio di perdere il posto di lavoro”.

Serve un nuovo Consiglio di Amministrazione

La missiva degli attivisti grillini cefaludesi si conclude così: “Si espone, pertanto, la necessità di dare un nuovo, legittimo e preparato Consiglio di Amministrazione alla Fondazione Culturale Mandralisca di Cefalù, che operando in sinergia con tutte le istituzioni, sia in grado di riaffermare il ruolo della stessa quale ente culturale di altissimo livello, continuando a porsi come leva di enorme valore strategico per la crescita del comparto turistico cefaludese, preservando – al contempo – la stabilità e la motivazione dei suoi dipendenti”.

Serve un aiuto concreto subito

A seguire i lavoratori nella rivendicazione dei loro diritti è il Cobas/Codir. Michele D’Amico, responsabile delle Politiche dei Beni culturali del sindacato osserva: “La preoccupazione dei dipendenti è che rimangano nuovamente senza stipendi come già accaduto in passato. Si attende un ulteriore contributo, il dipartimento dei Beni Culturali della Regione inserisce il Mandralisca all’interno di quella che una volta era la Tabella H.
Ma le somme servono subito. Nel 2020 e 2021, grazie al governo regionale, sono arrivati i contributi Covid perché gli incassi si sono ridotti, ma gli effetti del Covid sul comparto turistico, come su molti altri, come sappiamo, non sono ancora terminati. Il Mandralisca è un gioiello, e la sua temuta chiusura sarebbe un vero peccato. In tempi pre-Covid, il Museo, in termini di incassi derivanti dagli ingressi (escludendo dal novero ovviamente i parchi archeologici), risultava essere il quinto museo siciliano. Ora speriamo che un emendamento alla Finanziaria 2022 lo possa salvare”.

L’emendamento

Un emendamento alla Finanziaria regionale 2022 relativo al Mandralisca sarà presentato dalla deputata Marianna Caronia.
“La speranza – conclude D’Amico – è che il parlamento lo approvi”. Nell’emendamento si chiede di erogare alla Fondazione Mandralisca, per le finalità di cui all’articolo 1 della legge regionale n.51 del 13 luglio 1995 (relativa alla Fondazione Museo Mandralisca di Cefalù, all’Associazione Istituto internazionale del papiro di Siracusa, alla Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari Museo delle Marionette di Palermo ed alla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella a Capo d’Orlando) 200mila euro (come quindi avvenuto nel 2020 e 2021), “per il perseguimento dei propri fini istituzionali, per fronteggiare la perdurante crisi economica derivante dal mancato incasso dei biglietti di ingresso causato dal Covid19”.

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