“Dopo che il Governo Regionale ha deciso di operare un taglio netto del 40% sui fondi da destinare al Museo Mandralisca, passando da 117mila euro dello scorso anno ai 72,5mila euro di quest’anno, abbiamo lanciato un grido di dolore sulla possibile chiusura del Museo Mandralisca.” A dichiararlo è Michele D’Amico, responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche dei Beni culturali.
“Mentre la notizia usciva sui maggiori quotidiani dell’Isola, online e su carta stampata, oltre che sulle numerose testate locali – continua Michele D’Amico – non si è fatta attendere la risposta del Sindaco della ridente cittadina arabo-normanna e del Presidente del Museo Mandralisca che, oltre a stigmatizzare il modus operandi del Governo Regionale, nel notiziario di sabato scorso delle 14:00 di Rai3, hanno dichiarato che il Museo non chiuderà.”
“Le dichiarazioni delle massime cariche istituzionali locali – prosegue Michele D’Amico – non fanno che farci ben sperare sul prosieguo della fruizione alla collettività dei numerosi oggetti d’arte lasciati nella sua abitazione, ai cittadini e al mondo intero, dal barone Enrico Pirajno di Mandralisca e sul mantenimento dei livelli occupazionali. Queste dichiarazioni di principio, però, da sole non bastano a remunerare il personale che da ben 4 mesi non percepisce alcun centesimo di euro e per il quale invitiamo il Presidente del Museo e il Sindaco a promuovere atti concreti affinché si possa pagare, in tempi rapidi, quanto spettante a coloro che pur non percependo lo stipendio mensile, con il proprio lavoro, hanno garantito tutela, vigilanza e fruizione museale.”
“Al Presidente Musumeci – prosegue D’Amico – vogliamo ricordare l’interrogazione parlamentare da lui stesso promossa nell’aprile del 2013, proprio quando il governo regionale presieduto dal Presidente Crocetta decise di sopprimere l’ex tabella H dove per il Museo Mandralisca era previsto un contributo di 142mila euro, con la quale ha chiesto con quale risorse la Regione Siciliana intendesse sostenere il museo nella considerazione che senza il contributo regionale non vi sarebbe stata alcuna prospettiva di sopravvivenza del medesimo.”
“Al Presidente Musumeci – conclude il sindacalista del Cobas/Codir – vogliamo far notare che il tempo della politica è uno e uno solo e non è certamente diverso o doppio a seconda se si sta all’opposizione o al governo e pertanto, con lo stesso spirito che lo ha animato nel promuovere l’interrogazione parlamentare del 2013, lo invitiamo a non fare morire il prestigioso sito Museale cefaludese.”
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