"Il nuovo stanziamento di ieri sera all'Ars di un paio di milioni di euro per le progressioni di una piccolissima parte del personale regionale è del tutto insufficiente per potere riavviare le trattative all'Aran Sicilia". lo dichiarano Cobas/Codir e Sadirs.

Il Cobas/Codir deposita i ricorsi per bloccare i concorsi banditi dalla Regione

La protesta del Cobas/Codir: "Danno economico alla Sicilia. Governo Regionale fallimentare"

Eliminazione della previsione delle riserva per il personale interno all'amministrazione regionale e proroga del termine per la presentazione delle istanze (la scadenza era fissata al 31 gennaio) sono le modifiche apportate dal governo Musumeci ai bandi dei concorsi per 1.170 posti e pubblicati il 29 dicembre scorso nella Gazzetta ufficiale.

Il COBAS/CODIR interviene nuovamente sul caos concorsi indetti dalla Regione Siciliana. Ben 1.170 posti di lavoro a tempo indeterminato per i quali segnalano errori nei bandi.

Una norma abrogata citata nei bandi, rischia di mandare all'aria i concorsi alla Regione siciliana: 1.170 posti di lavoro a tempo indeterminato per i quali sono in arrivo migliaia e migliaia di domande. A sollevare il caso è il Cobas/Codir che chiede all'amministrazione regionale "il ritiro in autotutela del bando".

“Se entro due giorni la violazione di norme costituzionali e di settore persisterà, relazioneremo al Presidente della Repubblica e al Ministro della Cultura”. Cobas/Codir lancia ultimatum alla Regione

Svolta per i custodi e dei Beni Culturali siciliani: “Sottoscritto l’accordo che consente di tenere sempre aperti musei e parchi siciliani in tutte le festività". Esulta il sindacato Cobas/Codir,

"Il Presidente dell’ARS ha deciso, ancor prima di iniziare la discussione sulla norma da mettere in votazione, di sospendere i lavori d’Aula fino a mercoledì prossimo decretando di fatto ancora una volta l’assenza di risorse necessarie e, quindi, la chiusura dei siti nelle festività", denuncia il Cobas/Codir.

 “Pagamento indennità di risultato 2019: l’Assessore Samonà rompa gli indugi, metta fine all’inerzia del Dirigente Generale in carica nel 2019, avochi a sé la materia e proceda come la legge prevede”. L'affondo del Cobas/Codir sui Dirigenti.

“L’inspiegabile immobilismo dell’amministrazione regionale - attacca il Cobas/Codir - causerà la chiusura dei siti culturali siciliani nelle giornate festive degli ultimi mesi dell’anno a partire da domenica prossima".

Protestano custodi e personale dei Beni Culturali siciliani. I sindacati Cobas/Codir attaccano la Regione: "Ha un braccio lungo e uno corto, da una parte ha mantenuto siti aperti, mentre dall’altra ritarda il pagamento di quanto pattuito".

Denunciata l’impossibilità di tante strutture di non potersi dotare di elementari webcam e degli strumenti informatici

Sospesa la protesta, prevista per oggi pomeriggio, da parte di alcune organizzazioni sindacali dei dipendenti della Regione. È il risultato dell’incontro tra l’assessore alla Funzione pubblica Marco Zambuto ed i rappresentanti di Cobas/Codir, Sadirs e Ugl Fna.

"Nuovi concorsi e nuove assunzioni, - dicono i sindacati - in assenza di una manovra preventiva di reset della Regione, provocherebbero ulteriore inevitabile caos amministrativo e frustrazioni per chi da anni svolge mansioni superiori ma viene condannato dalla politica ai margini dell'Amministrazione".

I segretari sindacali alla Regione Siciliana chiedono la stipula di accordo integrativo ai contratti di lavoro del comparto e della dirigenza che coinvolga tutti i lavoratori

Molti ex dipendenti regionali rischiano di prendere la buonuscita dopo 5 anni

Dai 117mila euro dello scorso anno ai 72,5mila euro di quest’anno. Il Cobas/Codir lancia "un grido di dolore sulla possibile chiusura del Museo Mandralisca.”

“Rischia seriamente di chiudere il Museo Mandralisca di Cefalù, dopo che il Governo Regionale ha deciso di tagliare drasticamente i fondi che ogni anno destina allo stesso.” A dichiararlo è Michele D’Amico, responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche dei Beni culturali.

Il Cobas/Codir porta anche qualche esempio. All’interno del Museo di Messina recentemente inaugurato la temperatura e l’umidità raggiungono livelli intollerabili e i visitatori reclamano, pretendendo la restituzione di quanto pagato per il biglietto di ingresso.