Nuovi manifesti satirici nel centro di Palermo. Una provocazione che questa volta pone l’accento sull’arresto eccellente di Matteo Messina Denaro e del suo presunto prestanome. A pochi giorni dalla cattura del boss di cosa nostra arrestato il 16 gennaio scorso presso la clinica La Maddalena e dall’arresto di Andrea Bonafede – uomo che “prestò” la sua identità per proteggere il superlatitante – spunta una nuova iniziativa del Collettivo Offline Corporation Palermo.

Un’altra provocazione dopo i manifesti “Forza Mafia” che a fine maggio 2022 fecero la loro apparizione durante il periodo elettorale per la scelta del sindaco. Un nuovo modo per far riflettere e far scuotere le coscienze. Lo stesso filone, lo stesso sarcasmo pungente.

“Elezioni primarie di cosa nostra”

Sono infatti stati affissi nel centro del capoluogo siciliano, ovvero nelle vicinanze del palazzo di Giustizia, luogo più che mai simbolo in questi giorni visti i recenti fatti di cronaca e non solo, del Politeama e del Massimo, alcuni manifesti intitolati “Elezioni primarie di cosa nostra”.

Nel testo tutte le istruzioni per votare: “Questa volta il nuovo capo della mafia lo scegli tu! Dopo le dimissioni del segretario Andrea Bonafede, sono ufficialmente indette le primarie per l’elezione del nuovo capo di cosa nostra”.

Le istruzioni sarcastiche su come votare

E non manca il sarcasmo: “COSA OCCORRE PER VOTARE”

“Gli affiliati dovranno mostrare la certificazione della ‘punciuta’ con allegato residuo del santino bruciato”.

Le istruzioni proseguono: “Gli incensurati dovranno invece esibire la tessera di iscrizione da almeno 3 anni ad uno dei partiti di riferimento”

E conclude con: “DEMOCRAZIA, PARTECIPAZIONE, COLLUSIONE”

I manifesti “Forza Mafia”

Nel maggio scorso, in piena campagna elettorale per eleggere il primo cittadino in città, il Collettivo Offline Corporation Palermo realizzò altri poster provocatori a tema politico.

“Make mafia great again” con il logo della democrazia Cristiana che diventa “Democrazia collusa”. “Forza mafia” che richiama il logo del partito di Berlusconi. Il centro di Palermo si risveglia tappezzato di manifesti che prendono di mira il partito di Totò Cuffaro, la democrazia Cristiana Nuova, e Forza Italia. Due partiti a sostegno della candidatura a sindaco di Palermo di Roberto Lagalla, che in quei giorni caldissimi si dovette smarcare con difficoltà dalle polemiche.