Il Governo Meloni dichiara lo “stop immediato alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura” e restano in pista solo le detrazioni fiscali. Arriva anche il divieto a tutte le pubbliche amministrazioni di acquistare crediti d’imposta scaturiti dalle opzioni di cessione. Così il Consiglio dei ministri ha dato il benservito al mercato dei crediti fiscali anche se non sarà un blocco immediato, perché i lavori già avviati avranno ancora a disposizione la possibilità di liquidare i bonus. In Sicilia è scattato il panico tra le associazioni di categoria, il rischio adesso è che molti lavori possano saltare e che molte imprese possano fallire.

Bloccato l’esercizio di tutte le cessioni e gli sconti in fattura

In particolare, come spiega il Sole 24 Ore, il decreto varato dal Governo Meloni blocca l’esercizio di tutte le cessioni e gli sconti in fattura per tutte le tipologie di bonus edilizi. Si tratta di superbonus, ecobonus, bonus ristrutturazioni, facciate, sismabonus, barriere architettoniche. Vengono esentate in ambito superbonus, le abitazioni unifamiliari per le quali sia stata presentata la Cilas prima dell’entrata in vigore del provvedimento. Per i condomini, invece, si guarderà alla data della delibera e alla Cilas. Per i lavori diversi dal 110%, spiega il quotidiano di economia, sarà essenziale avere richiesto il titolo abilitativo o iniziato i lavori prima dell’entrata in vigore del decreto. Per gli acquisti d’immobili si guarderà alla data del preliminare o del rogito.

Stop anche ad altri bonus

Oltre ai bonus edili saltano anche le prime cessioni di tutti i bonus energia, dei crediti per la ristorazione, di quelli legati alla super Ace, dei bonus per le imprese turistiche e per le agenzie di viaggio. Addio anche alla cessione dei crediti nelle norme sull’efficientamento energetico degli immobili. Per i crediti incagliati il decreto prova, comunque, a trovare una soluzione, chiarendo in via normativa quali sono i comportamenti che escludono la responsabilità di chi acquista.

Giorgetti, “Bonus crea potenzialità negative”

Arriva anche il divieto per tutte le pubbliche amministrazioni, comprese nell’ambito di un perimetro molto ampio, che non potranno essere cessionarie di crediti d’imposta legati ai bonus casa. Secondo il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, le cessioni hanno avuto “potenzialità negative sull’incremento del debito pubblico. Interveniamo sulla cessione dei crediti d’imposta che ammontano direi a 110 miliardi, questo è l’ordine di grandezza che deve essere gestito, l’obiettivo è dare la possibilità di gestirlo”.

I dubbi dell’Ance

“Prendiamo atto dell’entrata in vigore del decreto legge 16 febbraio 2023 n. 11 che introduce il divieto, per le pubbliche amministrazioni di essere cessionarie di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali quali bonus 110. Siamo pertanto costretti ad annullare l’incontro informativo che avevamo previsto per il 22 febbraio al fine di dare indicazioni operative affinché gli enti locali potessero fare la propria parte per aiutare il sistema della imprese in un gravissimo momento di crisi”. Hanno dichiarato Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia che chiede al Governo d’intervenire introducendo misure a sostegno delle imprese al fine di favorire la cessione dei crediti maturati e rimettere così in moto l’economia.

Articoli correlati