Niente liquidazione né privatizzazione per Ast ed Arigest. Il presidente della Regione Renato Schifani ci ha ripensato.

Sono queste le due misure (oltre alla norma che vieta feste nei teatri in stile Nakajima) che il governatore dell’Isola ha fatto inserire nel testo base messo a punto dall’assessore all’Economia Marco Falcone.

All’Ast 10 milioni per il 2024 e 5 per i due anni successivi

I propositi di portare l’Ast in liquidazione smettendo di coprirne le perdite sono diventati un nuovo finanziamento alla partecipata che vale 10 milioni per il 2024 e 5 ciascuno per i due anni successivi.

Il salvataggio dell’Azienda siciliana trasporti passa da una manovra in due tempi. Subito, con la Finanziaria che il governo ha approvato in giunta e che l’Ars esaminerà entro Natale, vengono stanziati 20 milioni.

A inizio mandato Schifani aveva ipotizzato uno scenario che avrebbe portato a una bad company e a una newco con un ruolo diverso. Ora invece la relazione allegata alla norma che il presidente ha fatto inserire in Finanziaria dice espressamente che “a seguito del cambiamento della governance, e nell’approssimarsi della definizione dei documenti contabili arretrati, sorge la necessità di garantire la continuità aziendale, considerata la strategicità della società, nello svolgimento di un servizio pubblico essenziale. Le risorse straordinarie saranno collegate anche alla necessità di rinnovare il parco autobus”.

Airgest, operazione da 4,2 milioni

Allo stesso modo il governo aprirà le proprie casse per rimettere in sesto Airgest, che gestisce l’aeroporto di Trapani Birgi con 4,2 milioni.

A fine 2022 la bacchettata della Corte dei Conti

Da otto anni di fila, l’Airgest Spa, chiude i bilanci in perdita. Con la Regione costretta a mettere mano al portafogli. Non solo: rispetto all’ultimo piano di risanamento i risultati nel biennio 2020-2021 per la società di gestione dell’aeroporto di Trapani sono stati peggiori rispetto alla perdita attesa: – 8,5 milioni rispetto ai previsti – 6,6 milioni. “Il piano di risanamento della società triennio 2020-22 non ha trovato piena attuazione”. Così i giudici della Corte dei Conti nella relazione sul rendiconto della Regione per il 2020 diffusa nel dicembre scorso. Una vera e propria bacchettata.