Marco Betta è da oggi il nuovo direttore artistico della Fondazione Teatro Massimo di Palermo. Compositore, accademico di Santa Cecilia, titolare della Cattedra di Composizione al Conservatorio di Palermo, Betta, siciliano, classe 1964, ha già ricoperto l’incarico di direttore artistico dal 1994 al 2002, quando è stato protagonista della riapertura – dopo 23 anni – del Teatro Massimo.
A nominare Marco Betta è stato il sovrintendente Francesco Giambrone. “Sono felice di avere al mio fianco una persona e un professionista come lui – dice -. Già in questi mesi difficili, complicati dall’emergenza Coronavirus, Marco Betta ha avuto un ruolo fondamentale nel complesso percorso di riprogrammazione di tutte le attività”.
“La squadra del Teatro guidata da Francesco Giambrone è sempre più una squadra d’eccellenza, adeguata alle tante sfide che non solo il Massimo ma tutto il mondo della cultura sta affrontando in questi mesi difficili – fa sapere il sindaco di Palermo -. Quello di Marco Betta è un felicissimo e davvero gradito ritorno”.
E il direttore musicale del Teatro Massimo, Omer Meir Wellber aggiunge: “Sono molto contento e orgoglioso che sia stato scelto Marco Betta. Avere come direttore artistico un musicista è la garanzia assoluta che la musica e la qualità saranno sempre al primo posto e che, insieme a Francesco Giambrone, porteremo il Teatro Massimo al vertice dei teatri italiani”.
Marco Betta (Enna, luglio 1964) intraprende gli studi di composizione grazie ad Eliodoro Sollima e, sotto la sua guida, si diploma al Conservatorio di Palermo. In seguito frequenta i corsi di perfezionamento tenuti da Armando Gentilucci e da Salvatore Sciarrino. Come compositore esordisce nel 1982 e già dalle sue prime opere cominciano a delinearsi gli elementi principali del suo modo di fare musica: melodie, sospese su armonie e strutture accordali che fondono insieme la musica delle antiche culture mediterranee con la grande tradizione classica e con la musica del nostro tempo.
La sua musica viene trasmessa ed eseguita in molti paesi d’ Europa, negli Stati Uniti, Canada, ex Unione Sovietica, Argentina e Brasile. In Italia riceve inviti e commissioni da enti e festival come il Teatro Alla Scala, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Accademia Chigiana di Siena, l’Arena di Verona, l’Orchestra Sinfonica della RAI, l’Orchestra Regionale della Toscana. Ha composto opere liriche e lavori di teatro musicale, oltre a varie colonne sonore per film. Nel 2001 inizia la sua collaborazione con Andrea Camilleri con il quale realizza un ciclo operistico ispirato a Le inchieste del Commissario Collura.
Nel 2004 collabora con Placido Domingo che interpreta all’Arena di Verona, in mondovisione, la sua composizione Corone di pietra aria per tenore, coro e orchestra su testo di Daniele Martino. Nel 2005 ha scritto le musiche di scena per il testo teatrale di Ruggero Cappuccio Paolo Borsellino essendo stato, presentato nei teatri italiani nella stagione 2005/06 e l’opera per musica e film Sette storie per lasciare il mondo di Roberto Andò. Successivamente ha scritto: Almanacco delle morti presunte su testo di Roberto Alajmo e Natura viva, opera in un atto su testo di Ruggero Cappuccio. La sua musica è pubblicata da Casa Ricordi e da Casa Musicale Sonzogno.
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