• Maria Concetta Martorana in appello condannata
  • Il  caso Tutino e la sentenza della corte d’Appello di Palermo
  • Soddisfazione dell’Ordine dei medici di Palermo

Il collegio dei giudici della prima sezione penale della corte d’Appello di Palermo, presieduto da Adriana Piras, il 17 febbraio scorso ha condannato l’ex direttrice sanitaria dell’ospedale Villa Sofia, Maria Concetta Martorana, per non avere denunciato e di fatto consentito al medico messicano Ochoa di operare nella sala operatoria senza autorizzazione insieme all’ex primario di chirurgia plastica del nosocomio palermitano Matteo Tutino. La sentenza conferma la condanna a un anno e quattro mesi di primo grado emessa dal Gup Guglielmo Nicastro il 28 settembre 2020. Ad oggi, però, si attende il deposito delle motivazioni

Risarcimento alle parti civili

La manager, sottolineano dall’ordine dei medici in attesa di queste motivazioni, dovrà risarcire le parti civili ovvero con 25mila euro l’Azienda sanitaria Villa Sofia-Cervello e con 5mila euro il presidente dei medici Salvatore Amato, oltre al pagamento delle spese processuali.

Ordine dei Medici, “Sentenza giusta”

La soddisfazione dell’Ordine dei medici di Palermo, parte civile nel processo “Una giusta sentenza – commentano il presidente e il vicepresidente dell’Omceo di Palermo Toti Amato e Giovanni Merlino – che riconosce dell’istituzione ordinistica non oltre alle funzioni di guida e rappresentanza di tutti i medici, il suo ruolo di ente sussidiario dello Stato, che vede i medici come custodi d’interessi di pubblica utilità e garanti del rispetto della collettività e della professione medica. Il risarcimento è puramente simbolico e sarà devoluto ai servizi per i medici”.

Il legale: “Vittoria importante”

Per l’avvocato Mauro Torti che ha assistito l’Ordine dei medici come parte civile è “una vittoria importante, non certo per l’entità della cifra riconosciuta, ma per essere riusciti ad avere riconosciuto il danno patito dalle parti civili direttamente in sentenza”.