“Ho volutamente evitato finora di prendere posizioni sulle polemiche scoppiate nei giorni scorsi in merito alla partecipazione di Miccoli, su cui in passato ho già espresso un giudizio netto, alla partita di battesimo del nuovo Palermo. Sono stata molto orgogliosa della reazione di tanti cittadini che, evidentemente, non hanno dimenticato le parole offensive che l’ex giocatore pronunciò nei confronti di Giovanni Falcone. Oggi, però, mi rattrista leggere le dichiarazioni del presidente del Palermo-calcio Mirri”.

Lo dice Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso a Capaci e presidente della Fondazione Giovanni Falcone.

“Sostenere che lo sport, il pallone, – aggiunge – non c’entri nulla con certi temi è un errore, soprattutto se viene da un palermitano che dovrebbe sapere cosa la mafia e la mentalità mafiosa abbiano rappresentato e rappresentino per questa città e quanto certe scelte nella nostra terra possano essere lette come segnali”.

“Mirri dice che lui si occupa di pallone e che lascia i giudizi alla magistratura. – prosegue – Voglio ricordargli che la magistratura si è occupata di Miccoli, che è stato infatti condannato per i reati commessi. Ma oltre al profilo penale, che certamente spetta ai giudici valutare, esistono questioni come la morale che dovrebbero riguardare tutti i cittadini, imprenditori compresi”.

“Affermare la neutralità dello sport rispetto a certi argomenti – conclude Maria Falcone- è un errore, soprattutto considerato che alcuni personaggi per molti giovani diventano un modello di comportamento”.

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