La decisione era nell’aria da tempo: Marianna Caronia lascia il ruolo di consigliere comunale a Palermo. Dopo le dimissioni di Fabrizio Ferrara e Valentina Chinnici quindi, l’esponente della Lega è la terza a lasciare l’incarico. Al suo posto entrerà Salvatore Di Maggio, primo dei non eletti nelle liste del Carroccio nelle scorse elezioni amministrative del 12 giugno 2022. La surroga, ovvero l’atto con cui formalmente avviene il passaggio di consegne a Sala delle Lapidi, si verificherà nei prossimi giorni.

La comunicazione del presidente Tantillo

A dare l’annuncio delle dimissioni è stato il presidente di Sala delle Lapidi Giulio Tantillo, durante le comunicazioni di rito in apertura di Consiglio Comunale. Seduta nella quale ci doveva essere l’intervento del sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Confronto con l’aula rinviato alla prossima settimana e sostituito dall’audizione dell’assessore Maurizio Carta sul tema delle pedonalizzazioni e sulle borgate marinare. Rilascio dell’incarico, da parte dell’ormai ex consigliere comunale, dovuto all’onerosità del doppio incarico che la vedeva protagonista sia a Palazzo delle Aquile che a Palazzo dei Normanni, in qualità di deputata regionale.

Entra Salvatore Di Maggio

Impegno che non le ha permesso, nell’ultimo periodo, di essere presente in numerose sedute d’aula. Scelta che consentirà quindi l’ingresso in Consiglio Comunale a Salvatore Di Maggio, candidato di coppia della stessa Caronia nello scorso turno elettorale del 12 giugno 2022. In quell’occasione, l’esponente del Carroccio risultò primo dei non eletti con 976 voti, 95 in meno rispetto all’ultimo degli eletti della lista, ovvero Alessandro Anello (1071) e oltre un centinaio in più rispetto al secondo di non eletti Igor Gelarda (832), nel frattempo passato alla corte di Cateno De Luca in Sud Chiama Nord. Dopo Alberto Mangano (in quota Progetto Palermo) e Teresa Leto (fra i ranghi di Fratelli d’Italia) quindi, si registra un altro ingresso da subentrato a Sala delle Lapidi. L’ultimo, almeno per il momento, in attesa dei prossimi impegni elettorali, come ad esempio le elezioni europee del 2024.

 

 

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