Tre persone sono state arrestate per coltivazione di marijuana (cannabis) in un’operazione condotta congiuntamente da Carabinieri e Guardia di Finanza. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo e hanno visto impegnati i militari del Gico – Sezione Goa – del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo e militari della stazione carabinieri di Camporeale, con il supporto di un elicottero della Sezione Aerea delle Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Palermo.
Lo scorso 2 settembre sono stati bloccati tre camporealesi, C.P., 72enne, il figlio C.S., 51enne, e G.G.B., 48enne, sorpresi nella zona boschiva di “Valdibella” a prendersi cura di 258 piante di canapa indiana di altezza compresa tra i 2 e i 3 metri.
La piantagione era stata organizzata su due piazzole disboscate con tanto di impianto irriguo. Determinante la sezione aerea delle fiamme gialle che ha fotografato la piantagione. La scoperta è stata il frutto delle sinergie operative delle due Forze di Polizia. In particolare, l’individuazione nel corso di un sorvolo della Sezione Aerea delle Fiamme Gialle, è stata confermata anche grazie all’attività info-operativa della locale Stazione dei Carabinieri.
A seguito della scoperta del campo di “erba” illegale, sono scattate le indagini: i militari del G.I.C.O. della Guardia di Finanza, con l’indispensabile contributo sul territorio dei militari della Stazione dei Carabinieri di Camporeale, hanno avviavano una serie di approfondimenti investigativi ed un servizio di sorveglianza che permettevano di individuare i tre coltivatori responsabili della custodia del ‘tesoro’ illegale. Un tesoro che quest’anno era peraltro agevolato dal microclima nella zona, che è stato così favorevole che le piante erano sostanzialmente cresciute senza bisogno di particolari interventi.
L’operazione, frutto di un’importante sinergia tra Guardia di Finanza e Arma dei Carabinieri, ha consentito di deferire alla locale Procura della Repubblica i tre “coltivatori” colti in flagranza di reato. Dei fatti veniva interessata la competente Autorità Giudiziaria, che disponeva di porre i tre soggetti agli arresti domiciliari.
Le piante di canapa indiana estirpate e sottoposte a sequestro nel corso dell’operazione avrebbero reso possibile la realizzazione di circa 130.000 dosi di marijuana, che sul mercato avrebbero prodotto un profitto illecito pari ad oltre 600.000 euro, denaro che sarebbe confluito nelle casse della criminalità organizzata locale.
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