È polemica in Sicilia sulla mancanza di dispositivi di protezione individuale per docenti e personale Ata. Nelle ultime ore è stato sollecitato l’intervento regionale per l’acquisto di mascherine Ffp2 da destinare ai docenti di sostegno di ogni ordine e grado e agli educatori della scuola dell’infanzia.

Una legge consente l’acquisto ai presidi

“È ben noto che l’acquisto e la fornitura di dispositivi di protezione individuale anti- Covid sono di competenza del governo nazionale, che vi provvede attraverso procedure gestite dalla Protezione civile nazionale. Tuttavia, il governo Musumeci non  ha mancato  di autorizzare i dirigenti scolastici a utilizzare, anche per questa esigenza, le risorse messe a disposizione dalla legge regionale di Stabilità 2020″.  Così l’assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale, Roberto Lagalla, risponde alle polemiche.

Solo la metà delle scuole partecipa al bando

La Legge regionale, in particolare, destina 24 milioni di euro agli interventi anti-Covid, tra i quali è esplicitamente prevista l’acquisizione di dispositivi di protezione individuale. “Desta meraviglia – aggiunge l’assessore regionale – che, pur potendo disporre di tali significative risorse economiche, solo la metà degli istituti scolastici abbia risposto al relativo bando, scaduto lo scorso 3 marzo, così mancando una concreta opportunità per superare eventuali criticità finanziarie o insufficienti disponibilità di adeguate forniture da parte dello Stato”.

Mascherine a prezzi competitivi

Ad ulteriore vantaggio delle scuole, l’assessorato è sul punto di concludere una convenzione con il distretto siciliano della Meccatronica, che potrà garantire ad ogni istituto che ne farà richiesta, a prezzi competitivi, presidi anti-Covid realizzati in Sicilia. “Ancora una volta deve segnalarsi che le procedure per l’acquisto diretto di dispositivi non rientra tra le competenze dell’assessorato – sottolinea Lagalla – né sono reperibili altre risorse dedicate, se non quelle che, affidando le procedure alla responsabilità delle scuole, queste ultime hanno in larga misura non utilizzato. Il difficile momento che viviamo impone senso di responsabilità e a ciascuno, secondo la propria funzione, è dato di cogliere le opportunità che, anche al di là delle strette competenze istituzionali, vengono messe a disposizione delle nostre comunità”.