“Ho avuto un breve colloquio con Matteo Messina Denaro, è durato qualche minuto. Gli ho spiegato che è nelle mani dello Stato e gli ho detto che avrà piena assistenza medica. Lui ha ringraziato”. Così il procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia, parlando a Metropolis.

De Lucia, “Senza intercettazioni niente processi”

Il procuratore capo di Palermo ha parlato sempre a Metropolis dello strumento delle intercettazioni. Queste le sue parole: “Senza le intercettazioni telefoniche, ambientali o telematiche i processi alla mafia non si possono fare. I boss parlano, eccome. E la struttura dei reati di mafia è uguale a quella per la corruzione, si basa sulla segretezza”.

Messina Denaro forse in video a udienza stragi

Il boss Matteo Messina Denaro potrebbe partecipare domani in videoconferenza all’udienza del processo ai mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio in corso davanti alla corte d’assise d’appello di Caltanissetta. A quanto si apprende, nel penitenziario di massima sicurezza de L’Aquila è già stata allestita una sala attraverso la quale si svolgerà il collegamento.

In mattinata lunga visita medica in carcere

Matteo Messina Denaro è stato sottoposto questa mattina ad una lunga visita medica nel penitenziario di massima sicurezza dell’Aquila. L’ex superlatitante, affetto da una malattia, in questi sue prime ore di detenzione al 41 bis si è dimostrato molto attivo e apparentemente sereno.

Il boss era stato visitato già ieri mattina nella infermeria del carcere “Le Costarelle” dell’Aquila dal professor Luciano Mutti, primario del reparto di oncologia a gestione universitaria dell’ospedale San Salvatore: è quanto emerge da fonti mediche.

L’incontro sarebbe durato circa un’ora. Secondo quanto si è appreso, nonostante uno strettissimo riserbo, tutte le terapie e le procedure verranno attuate preferibilmente in carcere per ridurre al massimo gli spostamenti in ospedale che farebbero scattare misure di sicurezza molto importanti.

Procedura complessa per stilare programma di cure per il boss

Si è trattato dell’inizio della complessa procedura, medica e organizzativa, che porterà a stilare un programma di cure per il boss mafioso catturato lunedì e richiuso da ieri all’Aquila in regime di 41bis.

Nulla viene fatto trapelare sulle condizioni del boss: è certo che i sanitari stanno valutando esami e documenti inviati dai medici di Palermo, poi verrà stabilita la strategia d’intervento tra cui anche la chemioterapia. Somministrazione che, secondo quanto si è appreso, sarà effettuata in uno spazio riservato in carcere alla presenza dell’oncologo, molto probabilmente lo stesso professor Mutti.

Comunque, emerge da fonti sanitarie, la Asl provinciale dell’Aquila ha preso in carico il paziente ed è in continuo contatto con l’Amministrazione carceraria.

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