Una partita di calcio a cinque è finita in rissa. Il campo di calcio è stato trasformato in un ring. E’ quanto successo nella partita del campionato di calcio a cinque, serie C2, disputata al Pala Don Bosco di via Domenico Savio, a Palermo, dove si sono affrontate le formazioni Asd Jato e Futsal Pioppo. Sugli spalti c’era anche il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono, il quale aveva deciso di assistere al match che però è stato sospeso per la rissa.
Un cartellino fa scoppiare la rissa
Sin da subito era sembrata una partita ad alta tensione, ma dopo un fallo di gioco al 37’, sul punteggio di 2 a 0 per il Pioppo, la violenza ha preso il sopravvento coinvolgendo anche alcuni tifosi che hanno abbandonato il posto per scendere sul rettangolo di gioco. La rissa è stata filmata da diversi spettatori che erano andati al Pala Don Bosco per assistere a un incontro di calcio a cinque e non di lotta greco-romana o di Mma.
Partita sospesa, l’arrivo della polizia
Sono dovuti intervenire gli agenti di polizia per riportare la calma. Lo scontro fisico è andato avanti per mezzora anche dentro gli spogliatoi.
La scazzottata, spiegano alcuni dei presenti, è durata per oltre mezzora e molti degli scontri fisici sono avvenuti all’interno degli spogliatoi. “C’era sangue ovunque”, racconta un testimone.
La replica del presidente del Pioppo Futsal
Sugli episodi di violenza avvenuti ieri pomeriggio al Pala Don Bosco, nel corso della partita tra Asd Jato e Pioppo Futsal, interviene Fabio Gullo, presidente del Pioppo Futsal, che si trovava in panchina durante la rissa scoppiata al minuto 37 del match.
“La società Pioppo Futsal intende esprimere ferma condanna dei fatti violenti avvenuti durante l’incontro di ieri al Pala Don Bosco, in casa dello Jato, che nulla hanno a che fare con i valori e lo spirito dello sport. Intendiamo inoltre esprimere il nostro convinto dispiacere per le famiglie, i giovani, le donne e i bambini presenti, che fanno parte della nostra splendida e sempre pacifica tifoseria, costrette ad assistere ad uno spettacolo indegno che mai avremmo voluto vedere in alcun campo da gioco. A tal fine, la società intende riservarsi di agire nelle sedi opportune per la tutela della sua immagine sportiva e dei suoi tesserati”.
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