“Non esiste alcun patto corruttivo tra Asciutto e Vella. Nella stessa misura cautelare si riconosce che nei provvedimenti emessi per le società del gruppo Vella non è stata riscontrata alcuna illegittimità e che alla predisposizione di alcuni di essi.

Marcello Asciutto ha partecipato unitamente a numerosi altri funzionari regionali e spesso in conferenza di servizio con enti e comuni, che hanno sempre espresso parere favorevole”.

E’ quanto afferma l’avvocato Vincenzo Lo Re difensore del funzionario regionale Asciutto al quale il Gip ha imposto l’obbligo di dimora.

Asciutto è indagato nell’ambito dell’inchiesta su un presunto giro di mazzette alla Protezione Civile. Asciutto avrebbe agevolato l’imprenditore agrigentino Sergio Vella, titolare di due aziende, aiutandolo ad avere autorizzazioni per lo svolgimento delle attività di smaltimento di rifiuti. In cambio avrebbe ricevuto, secondo l’accusa, oltre un milione di euro sotto forma di finanziamento all’azienda del figlio.

Patto negato anche dall’imprenditore Vella nel corso dell’interrogatorio davanti al gip.

“Per quanto concerne la volontà di Vella (e di numerosi altri soggetti e società che nessun rapporto avevano ed hanno con l’assessorato)  – aggiunge il legale – di investire nelle società finanziarie del figlio di Asciutto, il grado di soddisfazione e la libera scelta del Vella si evincono da numerosi documenti che stiamo raccogliendo in questi giorni, uno dei quali è la chat integrale  tra Vella e il figlio del funzionario ,  di cui alleghiamo al presente comunicato uno dei tanti significativi messaggi”.

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