Medici e infermieri del 118 sono stati aggrediti e picchiati allo Zen di Palermo durante un intervento di soccorso dopo un incidente stradale.

“Come è possibile aggredire chi salva una vita?”

“Contusioni al personale e danni ai mezzi di soccorso. Come è possibile aggredire chi è lì per salvarti la vita? – dice uno dei medici intervenuto – Nessuno dovrebbe mai essere costretto a scegliere tra aiutare e proteggere la propria incolumità, specialmente in situazioni così critiche. Non esistono punizioni adeguate per chi aggredisce il personale sanitario, né tutele sufficienti per chi lavora in prima linea. Ne vale la pena? Non vogliamo essere eroi. Vogliamo semplicemente fare il nostro lavoro in sicurezza, senza temere per la nostra vita ogni volta che parte una chiamata di emergenza. Stanotte è stato oltrepassato ogni limite di sopportazione. Quante altre aggressione dobbiamo subire prima che cambino le cose? Oggi termino il mio turno portandomi a casa tanta rabbia, amarezza”.

Interventi immediati per garantire la sicurezza

Servono interventi immediati per garantire la sicurezza degli operatori sanitari. “Presenteremo una denuncia su quanto successo – dice Fabio Genco, direttore del 118 della centrale operativa di Palermo, Trapani e Agrigento – chiederemo la convocazione di un tavolo in prefettura per chiedere che gli operatori vengano scortati dalle forze dell’ordine. Non si può più tollerare queste aggressioni. L’ambulanza è arrivata in pochi minuti come facilmente dimostrabile. E invece un gruppo di persone ha pensato bene di aggredire medici e sanitari e lanciare oggetti contro l’ambulanza”.

Il disegno di legge contro le aggressioni

Arresto obbligatorio anche in differita per aggressioni a danno del personale, 10 mila euro di multa e carcere fino a 5 anni per danneggiamenti alle strutture sanitarie, e linee guida sulla videosorveglianza. Il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri per tutelare i professionisti sanitari è già applicabile, una risposta concreta a quello che purtroppo succede ogni giorno.

Il Mud 118: “Solidarietà per i sanitari aggrediti”

“Ancora un grave episodio di aggressione ai Soccorritori, Medici ed Infermieri del 118: Soccorritore in stato di shock emotivo”. A denunciarlo è il MUD 118, associazione di categoria dei Soccorritori Siciliani.
Continua l’escalation di violenza ai danni dei sanitari del 118 Siciliano, questa volta avvenuta da parte di un gruppo di concittadini in seguito ad un incidente stradale nel quartiere ZEN di Palermo. L’episodio, verificatosi la sera del 4 Ottobre, ha coinvolto l’equipe di due ambulanze del Palermitano ( prontamente intervenute nei giusti tempi ) impegnate nella gestione di un incidente stradale con 2 feriti coinvolti.
Nel corso dell’intervento un gruppo di facinorosi ha aggredito fisicamente e verbalmente i soccorritori, al punto da dover ricorrere loro stessi alle cure mediche. Ad essere aggredito un Soccorritore, in servizio presso il 118 della SEUS, che attualmente si trova in infortunio dopo l’accaduto. Sotto shock a seguito dell’aggressione anche l’altro equipaggio coinvolto insieme al collega, anche Medico e Infermiere sono stati oggetto della violenza del gruppo, che si è scagliato con inaudita violenza verbale.
Le violenze che gli operatori del 118 Palermitano subiscono quotidianamente non sono solo fisiche e, quindi, refertatile in pronto soccorso, bensì subiscono anche danni psicologici per i quali nessuno si preoccupa, essendo cagionati dall’aggressività verbale che, come in questo ultimo episodio, ha ferito molto di più di quella fisica.
“Il MUD 118, esprime massima solidarietà e vicinanza al Collega vittima dell’aggressione e ribadisce l’urgenza di misure concrete per garantire anche la salute mentale delle lavoratrici e dei lavoratori del 118. A parere della scrivente, occorre riconoscere l’infortunio anche in assenza di contatto fisico con l’aggressore, al fine di poter garantire specifici percorsi terapeutici per il trattamento dei c.d. disturbi post-traumatici da stress. Tali atti di violenza, ingiustificati e gravissimi, cagionano nei lavoratori malesseri interiori tesi a evitare ogni situazione che ricordi un particolare soccorso, pensieri ossessivi sui problemi del lavoro, disturbi d’ansia e depressivi, oltre a compromettere la capacità di prestare soccorso in situazioni di emergenza, mettendo a rischio non solo la vita degli operatori, ma anche quella dei pazienti che necessitano di cure tempestive. Nel caso in questione, il MUD chiede ALLA SEUS di attivare URGENTEMENTE i dettami del NUOVO CODICE ANTIVIOLENZA e di aprire un accertamento interno sull’accaduto e, di costituirsi parte civile a difesa dei lavoratori coinvolti”.

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