Il presidente Musumeci e il sindaco Leoluca Orlando hanno presentato il progetto del Centro direzionale della Regione Siciliana che sorgerà in via Ugo La Malfa e che sarà sede degli uffici degli assessorati regionali. 425 milioni di euro il suo costo: la più grande opera pubblica, nel settore dell’edilizia, mai varata in Italia. Cosi viene comunicato da palazzo d’Orleans. Il Centro direzionale accoglierà tutti gli uffici centrali e periferici dell’Amministrazione ubicati a Palermo.
Ignorati i problemi logistici, la viabilità e il traffico
Ma subito piovono le critiche e si tratta di polemiche che partono dall’interno della maggioranza e non, come sarebbe normale (e accade anche) dall’opposizione.
“Bene! Peccato che nessuno abbia considerato che quel quadrilatero già oggi fa registrare livelli di traffico veicolare pazzeschi, con intasamenti costanti e infernali lungo tutto l’asse viario” sciv in un lungo post du Facebook il leadr di Cantiere Popolare Saverio Romano.
“L’ex circonvallazione oggi è poco più di una trazzera, e una struttura come il Centro direzionale – con migliaia di dipendenti che dovranno raggiungere il luogo di lavoro – non potrà che aggravare una situazione già tragica.
Senza dimenticare la mancata messa in sicurezza del ponte Corleone, già oggi molto pericoloso e impossibile da attraversare, con l’inevitabile aumento dei volumi di traffico, da e per il Centro direzionale”.
L’idea di Saverio Romano
“Ebbene, la soluzione ci sarebbe e si chiama Pedemontana. Un’opera da 800 milioni, con un progetto già pagato e curato dall’Anas e che giace inspiegabilmente nei cassetti. L’opera permetterebbe, fra le altre cose, a tutti gli automobilisti che dalla provincia devono raggiungere l’aeroporto e viceversa, di bypassare la città. Quell’area già oggi conta centinaia di uffici, megastore e attività commerciali e si trova sul percorso per lo scalo aeroportuale e l’autostrada per Trapani. In assenza di una infrastruttura viaria adeguata alle esigenze attuali, come la Pedemontana, e in grado di garantire i collegamenti e i flussi veicolari tra le infrastrutture di trasporto, si stanno solo gettando le basi per un caos strutturato. Basta saperlo!”
Progetto difforme dalle indicazioni dell’Ars
Ma non è l’unica voce critica all’inerno della maggioranza: ” Ho timore il che il progetto del Centro direzionale della Regione parte, anche dal punto di vista formale, col piede sbagliato, con la scelta da parte della Giunta regionale non proprio in sintonia colle decisioni assunte dall’Assemblea Regionale” dice il deputato Marianna Caronia.
“Un’opera di questo tipo e di questa portata può essere infatti realizzata, solo dopo le necessarie e approfondite valutazioni di tutte le altre alternative progettuali, in termini di localizzazione, in termini di costi/benefici, in termini di scelte di viabilità collegate. Proprio per questo, quando l’Assemblea Regionale ha dato parere favorevole alla delibera di Giunta sul progetto, furono date delle precise indicazioni che miravano a restituire la parola ai cittadini di Palermo e, soprattutto, ad arrivare ad un progetto definitivo non calato dall’alto ma che risponda davvero alle esigenze non solo dell’Amministrazione regionale ma anche e soprattutto a quelle della città e del territorio.
Oggi, viene annunciano già uno studio di fattibilità, evidentemente realizzato senza tenere in debita considerazione i suggerimenti e le indicazioni dell’ARS”.
L’idea di Marianna Caronia
“Occorrerebbe difatti, a mio parere, che anche le altre alternative dal punto di vista progettuale considerato che la realizzare un Centro direzionale di tale portata ed impatto che avrebbe fra le proprie finalità quella di favorire l’accesso fisico di lavoratori e cittadini in quell’area specifica, alla periferia nord della città, sarebbe in effetti lontano dalla porta di accesso alla città cioè l’autostrada che collega sostanzialmente tutte le provincie a eccezione di Trapani e sia allocata lontana da gra parte dei mezzi di comunicazione di massa se non il futuro e ancora nemmeno progettato tram. Continuo quindi a ribadire che non mi sembra accettabile che su questo progetto non venga ancora chiamato ad esprimersi il Consiglio comunale, che mentre ancora non è iniziata la discussione del PRG si ritroverà a dibattere di una variante per un’opera che, da sola e già durante gli eventuali lavori di realizzazione, stravolgerebbe la viabilità e la vivibilità di un’area vastissima di Palermo”.
Si al centro direzionale ma non così
“Ribadisco comunque, a scanso di equivoci o strumentalizzazioni, che io sono favorevole alla realizzazione di un Centro direzionale, ma sono contraria alla modalità con cui fino ad ora se ne è parlato, o meglio, non se ne è parlato nei luoghi deputati a tale discussione lasciando che tutto avvenisse in rapporto quasi privato fra Governo Regionale e Giunta comunale, lasciando la città e il Consiglio Consiglio comunale all’oscuro di tutto nonostante si tratti di un’opera faraonica che avrà un notevole impatto sull’assetto urbanistico, sulla vivibilità e sulla mobilità di una vasta area della città. Probabilmente è giusto affermare che quest’opera diventerà un simbolo della Sicilia, sia che si faccia sia bene sia che, se non opportunamente valutata in ogni suo aspetto, diventi l’ennesimo gigantesco e perenne cantiere che non sarebbe di certo il segnale di una Sicilia che vuole rinascere cominciando col fare bene le cose”.
Più opportuno riparlarne all’Ars anche per i 5 stelle
“Centro direzionale della Regione? Sarebbe stato opportuno approfondire l’argomento all’Ars, anziché procedere spediti su un’opera di cui non si conoscono i reali benefici, visto che non sappiamo quale sia il patrimonio immobiliare delle Regione e quale il costo degli affitti per gli uffici” afferma il deputato del M5S all’Ars, Nuccio Di Paola, che più volte ha chiesto che all’argomento fosse dedicata una seduta ad hoc a sala d’Ercole per sviscerarne tutti gli aspetti, prima di portarlo avanti.
“In questo periodo di pandemia e di crisi generalizzata – dice Di Paola – sarebbe bello vedere viaggiare alla stessa velocità di questo progetto norme e interventi a favore dei cittadini. Si è deciso in ingranare la quinta per un’opera dalla dubbia utilità e che difficilmente vedrà la luce”.
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