Sono Messina ed Agrigento le province dei ‘trombati’ eccellenti di queste elezioni siciliane. Complice il flop di lternativa popolare non viene riconfermato il Presidente uscente del Parlamento sicilano Giovanni Ardizzone. un evento più unico che raro sul fronte politico, dopo aver gestito per 5 anni il Parlamento.
Ma sempre a Messina non trova spazio neanche Giuseppe Picciolo mattatore di incarichi nei cinque anni trascorsi, ricandidato in Sicilia Futuras Pdr e che riesce a ottenere 10.242 preferenze ma insufficienti per tornare in Parlamento. Picciolo sembrra aver pagato a cario prezzpo la riduzione del numero dei Parlamentari. In una Ars a 90 sarebbe rientrato fra gli eletti.
Fa rumore ad Agrigento la caduta di Michele Cimino che fresta fuori dagli scranni di sala d’Ercole dopo ben quattro legislature consecutive anche se una diq ueste è stata davvero breve. Non bastano i suoi 4.619 voti. arriva addirittura secondo nelle liste di Sicilia Futura dietro un altro uscente non riconfermato, Salvatore Cascio.
Ma la lista è lunga. Non ‘passano’ ad esempio gli assessori del governo Crocetta. Agrigento è amara per l’unica assessore che ha attraversato l’intera legislatura con Crocetta, Mariella Lo Bello, eterna vice presidente che nella sua provincia prende solo 1.715 voti.
In tema di assessori uscenti non ce la fa neanche Carmencita Mangano candidata nelle fila di Ap. Tornano in parlamento, invece, altri assessori Pd come Baldo Gucciardi, Antonello Cracolici, Luisa Lantieri, Anthony Barbagallo
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