Un gruppo di migranti si è allontanato dall’hotspot di contrada Imbriacola, a Lampedusa. I carabinieri sono però riusciti – rastrellando l’area circostante – a rintracciare tutti gli extracomunitari e a riportarli indietro. “Ringrazio i carabinieri per essere riusciti a rintracciare tutti i migranti che si erano allontanati, specie in un momento di così forte tensione mediatica e di informazione spesso fuorviante – dice il sindaco delle isole Pelagie, Totò Martello – . I carabinieri si sono mobilitati per garantire la sicurezza e la tranquillità sanitaria degli isolani e dei turisti”.
Si tratta dell’ennesimo episodio di allontanamento di migranti dai centri accoglienza. Fuggono per vari motivi. Alcuni per tentare di sottrarsi ai controlli, all’identificazione, all’eventuale rimpatrio, per tentare di far perdere le proprie tracce e ricongiungersi con amici e parmeti già sul territorio europeo, ma altri scappano per le condizioni assurde nelle quali si trovano, ammassati gli uni contro gli altrri in spazi angusti e spesso con un caldo asfissiante.
L’ultima consistente fuga risale e 5 giorni fa quando circa 40 tunisini sono riusciti ad allontanarsi sempre dall’hotspot di contrada Imbriacola e a circolare liberamente, senza indossare la mascherina, sull’isola di Lampedusa. Più lampedusani oltre a fotografare i migranti, nella zona di Ponente, hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine affinché i tunisini venissero riportati nella struttura dove devono restare in sorveglianza sanitaria. La Prefettura di Agrigento è al lavoro per pianificare nuovi trasferimenti da Lampedusa. Pare ci siano difficoltà nel trovare posti disponibili nelle varie strutture d’accoglienza della penisola.
L’hot spot, infatti, quel giorno scoppiava letteralmente forse ancor pià di adesso. erano circa 1.400 i migranti a Lampedusa dopo cinque sbarchi dalla mezzanotte del giorno prima. Complessivamente 276 i profughi giunti sull’isola nell’arco di 8 ore. Uomini che erano andati ad aggiungersi ai 250 arrivati con 6 imbarcazioni.
Tutte vicende che sembrano essere frecce all’arco della Regione nello scontro con Roma sulla gestione sanitaria de migranti
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