• I sindaci delle città europee in prima linea per l’accoglienza dei migranti insieme a Palermo
  • Cinque le richieste salienti fatte all’Unione Europea sul futuro del sistema migratorio
  • Tra le richieste, diritto d’asilo, permettere l’accoglienza diretta, finanziamenti diretti Ue ai comuni ospitanti
  • Nata la International Alliance of Safe Harbours

Nelle stesse ore in cui il Consiglio Europeo si è riunito cercando ancora una volta una convergenza sul tema dei migranti, a Palermo si è riunita un’altra Europa, quella dei sindaci delle città che sono in prima linea ad affrontare da sole le emergenze e gli sbarchi costanti.

Dall’incontro “From the sea to the city – A conference of Cities for a Welcoming Europe” tante le proposte e le convergenze che si sono trovate tutte raccolte in uno statement a firma comune che vuole essere una chiamata all’azione. Basta parole, occorrono fatti ed occorre dare un segnale chiaro all’Europa.

“Palermo è il polo di un’iniziativa che, con concretezza e senza retorica, ricorda l’importanza e la difesa dei diritti umani – spiega il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – non è un caso che questo messaggio dirompente che mette al centro il valore della vita, rivolto ad un’Europa troppo spesso sorda al genocidio nel Mediterraneo, parta proprio da qui. Da un luogo che fa dell’accoglienza e dell’integrazione la propria cifra culturale. E la presenza dei sindaci provenienti da tutta Europa conferma e rafforza il cammino finora tracciato. Che continueremo insieme. Ora più che mai è il tempo dell’azione”.

“International Alliance of Safe Harbours”

Da questa conferenza, dunque, nasce la rete “International Alliance of Safe Harbours” (ovvero l”Alleanza Internazionale dei Porti Sicuri”). Una rete che vuole contribuire a costruire una casa europea fondata su una strategia globale di solidarietà, con una premessa fondamentale: proteggere la vita di ogni persona costretta a fuggire, sia per mare che per terra, e darle un’uguale possibilità di una procedura ordinata sotto lo Stato di diritto, secondo le regole comuni europee e sulla base del nostro comune canone europeo di valori. Le condizioni di vita indegne e la morte di troppi non devono pesare sulla coscienza della nostra Europa della solidarietà.

Le richieste dei sindaci in cinque punti

Il futuro sistema migratorio dell’Unione Europea “deve aprire nuove strade alle città in Europa per diventare attivamente coinvolte nell’accogliere i rifugiati e integrarli senza ulteriori ritardi”.

I sindaci delle città del vecchio continente in prima fila nell’accoglienza dei migranti hanno quindi fatto le loro richieste alle istituzioni europee ed ai governi nazionali europei suddivise in cinque punti cardini.

Diritto d’asilo e nessuna zona di transito alle frontiere esterne

“Qualsiasi riforma del sistema europeo comune di asilo deve garantire il rispetto del diritto individuale all’asilo e l’accesso effettivo di coloro che cercano protezione a procedure di asilo accelerate.
Anche in futuro si dovrà fare ogni sforzo per evitare situazioni di campo profughi come Moria o Lipa. A tal fine, coloro che arrivano sulle coste europee devono essere inviati il più rapidamente possibile direttamente a città, regioni e Paesi che sono pronti a riceverli”.

Permettere l’accoglienza diretta da parte della comunità

“La volontà della società civile e delle nostre comunità di sostenere i rifugiati è gigantesca. Siamo convinti che ospitare i rifugiati nei nostri comuni allevierebbe la crisi alle frontiere dell’Europa. I comuni dovrebbero avere la possibilità di offrire quote di accoglienza per essere coinvolti nelle politiche migratorie. Questo permetterebbe ai comuni disposti a offrire capacità di accoglienza aggiuntive direttamente ai rifugiati bloccati nei campi profughi di frontiera”.

Finanziamento diretto dell’Ue per i comuni ospitanti

“Le istituzioni europee dovrebbero dare accesso al sostegno finanziario diretto ai comuni che vogliono aiutare, in modo che possano soddisfare i loro obblighi umanitari. A tal fine, le città europee hanno bisogno di un quadro finanziario affidabile e completo, che vada oltre i meri costi di alloggio e di sostentamento e che sia inteso come una missione trasversale che comprenda molte aree come l’istruzione, l’occupazione, l’alloggio e la salute”.

Rafforzare la solidarietà

“La condanna della solidarietà, che assume varie forme, distrae l’opinione pubblica dai veri problemi della politica di migrazione e di asilo dell’Ue.
Come città europee, proponiamo raccomandazioni per garantire che la solidarietà non sia fornita solo in via eccezionale o volontaria. Chiediamo quindi all’Unione europea di stabilire un meccanismo obbligatorio per garantire un’equa ripartizione degli oneri e l’accoglienza dei rifugiati negli Stati membri dell’Ue.
Per raggiungere questi obiettivi, noi, come città e comuni, vogliamo lavorare mano nella mano a livello europeo e nazionale in futuro”.

Canali d’immigrazione legale per una politica d’immigrazione pragmatica

L’Europa dovrà affrontare nei prossimi anni una crescente carenza di popolazione e di manodopera. L’impatto sui rispettivi Stati sarà sì differente, ma diventerà una sfida comune. Di conseguenza, è nostra ambizione conseguire una politica d’immigrazione legale che richieda procedure d’asilo regolamentate e misure d’integrazione efficaci. Questo dovrebbe colmare il divario e permettere ai Paesi di agire di conseguenza.

I sindaci che hanno aderito

Hanno aderito: Palermo; Potsdam; Tirana; Bergamo; Amsterdam; Athens; Barcelona; Marseille; Villeurbanne; Trier; Kiel; Munich; Heidelberg; Gutersloh; Lampedusa; Pozzallo; Reggio Calabria; Rottenburg; Flensburg; Goettingen; Braunschweig; Greifswald; Mannheim; Leipzig; Northeim; Dormagen; Muenster; Juelich; Bonn; Marburg; Dortmund; Darmstadt e Würzburg.

I sindaci presenti, nell’approvare il documento di base, hanno sottolineato la necessità di garantire che le migrazioni possano avvenire attraverso canali legali. Ed hanno anche sottolineato come sia necessario che l’Unione Europea abbia cura in primo luogo del diritto alla vita dei naufraghi nel Mediterraneo. Ritengono quindi necessario approfondire questi temi nei prossimi incontri.

Ecco i primi cittadini presenti fisicamente alla conferenza che hanno aderito: Palermo; Potsdam; Amsterdam; Barcelona; Villeurbanne; Trier; Kiel; Munich; Heidelberg; Gutersloh; Bergamo; Lampedusa; Pozzallo; Reggio Calabria; Rottenburg; Flensburg; Goettingen; Braunschweig; Greifswald; Mannheim; Leipzig; Northeim; Dormagen; Muenster; Juelich; Bonn; Marburg; Dortmund; Darmstadt e Würzburg.

 

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