La Regione Siciliana avrà il suo osservatorio sul fenomeno migratorio. I rappresentanti delle comunità migranti saranno individuati con una manifestazione di interesse, che è stata pubblicata sul sito istituzionale dell’ufficio speciale immigrazione ed è stata presentata all’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro. All’incontro hanno partecipato più di cinquanta esponenti delle associazioni e delle comunità migranti sul territorio, si è avviato un confronto con l’Ufficio speciale Immigrazione, che coordina l’attività prevista dalla legge regionale per l’accoglienza e l’inclusione.
I partecipanti
Tra i partecipanti la consulta delle culture del Comune di Palermo, Federazione marocchina, Moschea di Palermo, Consolato ucraino, associazione Sostieni Ucraina, associazione Intesa tra culture; Ufficio interreligioso della diocesi di Palermo, Gambia Youths Association, Donne di Benin City, associazione Stra Vox aps, Cooperativa Fo.Co., associazione Don Bosco 2000, Centro Astalli, associazione Africa solidale oltre il Mediterraneo, associazione Paideia, rappresentanti di Capo Verde e del Congo.
I compiti
L’osservatorio regionale sul fenomeno migratorio ha il compito di predisporre un rapporto annuale sulla presenza delle persone straniere dimoranti sul territorio regionale, contenente anche l’analisi dell’evoluzione del fenomeno, di raccogliere ed elaborare dati e informazioni utili all’attività di monitoraggio dei flussi migratori. L’organismo è composto dai dirigenti generali dei dipartimenti regionali competenti o dai loro delegati, dai rappresentanti dell’Anci Sicilia, delle istituzioni locali, degli enti del Terzo settore, delle comunità e delle associazioni migranti.
Le domande per partecipare
Entro il 20 settembre i soggetti interessati potranno compilare l’apposita istanza e spedirla tramite pec all’indirizzo ufficiospecialeimmigrazione@certmail.regione.sicilia.it. I rappresentanti delle comunità migranti che si candidano a far parte dell’Osservatorio dovranno dimostrare di avere una specifica e documentata esperienza almeno triennale nell’ambito delle politiche collegate al fenomeno migratorio. È previsto un numero di 20 rappresentanti per tutto il territorio regionale distribuito per provincia.
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