• L’esponente dei Cinque Stelle ha subito minacce di morte sul noto social
  • Per la sua opposizione alla caccia
  • La solidarietà del Movimento 5 Stelle “Balordi da condannare senza se e senza ma”

Il deputato regionale Giampiero Trizzino ha ricevuto minacce di morte per la sua opposizione alla caccia. Lo rende noto lo stesso esponente dei Cinque Stelle su Facebook. Il tutto dopo la seconda sospensiva del Tar sull’inizio anticipato della stagione venatoria in Sicilia.

La denuncia alla polizia

“Queste – sottolinea Trizzino sulla sua pagina social – sono soltanto alcune delle velate minacce che ho ricevuto per essermi esposto contro la caccia in Sicilia. I volti e i nomi sono stati oscurati, non ovviamente nella denuncia alla Polizia. Sono più che certo che rappresentano una sparuta minoranza tra i cacciatori. Così come sono più che certo che non appartiene ad uno Stato di diritto che certi individui possano esprimersi in questi termini”.

Il Movimento 5 Stelle fa quadrato

Non è tardata la risposta solidale del Movimento 5 Stelle. “Siamo vicini all’amico e collega Giampiero Trizzino per le minacce di morte pubblicate sulla sua pagina Facebook da balordi, in seguito ad alcuni post del deputato contro la caccia in Sicilia”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars.

“In democrazia – continuano i parlamentari 5 stelle – ci dovrebbe essere libertà di pensiero, ma evidentemente, per i cretini di turno che reagiscono in maniera scomposta a qualsiasi cosa vada in direzione opposta ai loro desiderata, questo è un dettaglio del tutto trascurabile. Avvisiamo comunque chi si fosse reso artefice di questa spavalda azione al sicuro della propria stanzetta, che la posizione di Trizzino è quella dell’intero gruppo parlamentare che ha più volte sottolineato l’assurdità dell’apertura anticipata della caccia, voluta dal governo regionale”.

“Certi che Trizzino non si farà intimidire”

“Siamo certi – concludono i deputati – che Trizzino non si farà minimamente intimidire e ci auguriamo che gli autori delle minacce, che saranno oggi stesso denunciati, vengano al più presto identificati”.

Il Tar sospende il nuovo calendario regionale

Intanto è un vero e proprio braccio di ferro quello che si profila fra il Tar e la Regione siciliana che aveva redatto un nuovo calendario venatorio per adeguarlo alla prima sospensiva.

“Dopo il primo decreto cautelare emesso lo scorso 1 settembre, all’avvio della pre-apertura della stagione venatoria in Sicilia, ieri il presidente del Tar Catania, con decreto n. 503/2021, ha nuovamente sospeso il decreto assessoriale che, in violazione del precedente pronunciamento del medesimo Tribunale amministrativo, aveva riaperto la caccia. Con questo nuovo pronunciamento del Tar, quindi, dal 13 settembre la stagione venatoria in Sicilia si ferma nuovamente”. Ne hanno dato notizia le associazioni ambientaliste e animaliste.

Niente caccia fino al 2 ottobre

“Bisognerà aspettare il prossimo 2 ottobre – data di apertura generale della caccia indicata da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ma ostinatamente ignorata dalla Regione siciliana – per poter riprendere l’attività venatoria nell’Isola – si legge in una nota degli ambientalisti – Ai cacciatori siciliani rimane la possibilità di sparare solo nelle prossime due giornate di pre-apertura di sabato 11 e domenica 12 settembre; dopo quella data, il Tar ha confermato la sospensione della stagione venatoria fino all’apertura indicata da Ispra”.

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