Nuove minacce alla procuratrice capo presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, Claudia Caramanna, che ha ricevuto intimidazioni legate alla sua attività di contrasto alla criminalità organizzata. In un fascicolo d’ufficio è stata rinvenuta una lettera contenente esplicite intimidazioni e una croce disegnata. “Devi smetterla di occuparti dei figli degli altri”, queste le minacce alla procuratrice.
L’impegno contro la mafia
Le minacce sarebbero collegate all’impegno della procuratrice nel seguire anche i figli dei boss mafiosi, togliendoli dagli ambienti malavitosi. In particolare, di recente la procura ha chiesto una cinquantina di provvedimenti dopo un’operazione antidroga nel quartiere Sperone di Palermo, in cui erano stati documentati bambini accanto ad adulti intenti in attività illegali. La lettera è stata trovata nei giorni in cui, nella sede dell’Istituto Malaspina, si giravano alcune scene di un film dedicato a Francesca Morvillo, giudice minorile uccisa dalla mafia. Per questo la dottoressa Caramanna aveva temporaneamente spostato il suo ufficio.
Indagini in corso
Sul caso indaga la Procura di Caltanissetta, che ha disposto analisi scientifiche per identificare gli autori delle intimidazioni. Non sarebbe la prima volta che la procuratrice riceve minacce: un anno e mezzo fa il suo ufficio era stato messo completamente a soqquadro. In seguito a quest’ultimo episodio, la sua scorta di protezione verrà rafforzata.
Varchi, “Minacce dimostrano importanza suo lavoro, solidarietà a procuratore”
“Sono certa che le minacce non fermeranno lo straordinario lavoro del procuratore Claudia Caramanna. A lei la mia solidarietà e il mio sostegno”. Lo dichiara Carolina Varchi, deputato e capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione giustizia.
“I tentativi di condizionare con le intimidazioni l’operato della dottoressa Caramanna dimostrano, d’altra parte, quanto sia importante – aggiunge – l’impegno portato avanti in un contesto come quello del Tribunale dei minori. È anche lì che alcuni giovani siciliani possono comprendere che esiste un’altra strada, oltre a quella dell’illegalità e della mafia, e questo preoccupa i criminali. Alla dottoressa Caramanna, quindi, l’invito ad andare avanti insieme ai suoi colleghi, io – conclude Varchi – sarò sempre al suo fianco”.
La solidarietà del presidente Schifani
La solidarietà dal sindaco di Palermo
Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha espresso vicinanza alla procuratrice del Tribunale per i minorenni di Palermo, Claudia Caramanna. “Esprimo ferma condanna verso le nuove minacce subite dal procuratore dei minori, Claudia Caramanna, nei confronti della quale vanno la mia solidarietà e la mia vicinanza e quelle di tutta l’amministrazione comunale. L’episodio inaccettabile dice come ci sia un chiaro disegno delle famiglie mafiose che punta a ostacolare chi, come il procuratore Caramanna, si impegna concretamente e con coraggio per spezzare in modo netto quel cordone che lega i figli dei boss con i loro nuclei familiari, contaminati dalla mafia. Tutto questo dimostra come agire sui giovani sia fondamentale, bloccando la dispersione scolastica, facendo maturare nuove sensibilità. In questo, il Comune vuole continuare a essere presente. I primi investimenti di questa amministrazione hanno riguardato le scuole e altri ce ne saranno, così come crediamo fortemente nel progetto che riguarda l’apertura delle palestre scolastiche negli orari pomeridiani e che vede protagonisti, oltre al Comune, anche la Città Metropolitana e l’Ufficio scolastico regionale. Senza dimenticare l’intensa e proficua collaborazione che si è instaurata tra la Procura per i minorenni e gli uffici delle Attività sociali del Comune, che continueranno a dare il loro apporto”.
E quella dell’assessore Rosi Pennino
“Intendo esprimere, anche a nome dei Servizi Sociali e di tutti gli assistenti sociali del Servizio Sociale Comunale, piena solidarietà nei confronti della Procuratrice dei Minori, Claudia Caramanna, e ferma condanna per le minacce a lei rivolte. La tutela dei minori, ambito nel quale più volte ho avuto modo di confrontarmi con la procuratrice trovando massima condivisione e disponibilità, resta uno dei temi più importanti nell’impegno sociale che tutti noi mettiamo ogni giorno. Per di più quando interessi criminali coinvolgono i più piccoli”. Lo dichiara l’Assessore alle Politiche Sociali, Rosi Pennino.
Caruso, “Politica faccia propria parte”
“Siamo vicini ed esprimiamo la nostra più forte solidarietà al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo Claudia Caramanna, oggetto di nuove intimidazioni.
Mentre siamo certi che tali intimidazioni non intaccheranno minimamente la volontà della dottoressa Caramanna e dei suoi collaboratori ad andare avanti, riteniamo fondamentale che da parte di tutti resti alta l’attenzione su questo ennesimo episodio. Anche la politica può e deve fare la sua parte, e certamente Forza Italia è pronta a farla, per supportare in ogni modo il lavoro degli uffici Giudiziari minorili, impegnati in Sicilia su un fronte difficilissimo di repressione della criminalità minorile così come delle violenze contro i minori. Un lavoro che ha sicuramente bisogno di essere supportato da una capillare prevenzione sul territorio, che, come la stessa dottoressa Caramanna ha giustamente ricordato, coinvolge le istituzioni, le agenzie educative, la società civile e sicuramente anche la politica”. Lo dichiara Marcello Caruso, coordinatore regionale di Forza Italia.
Peria “Caramanna esempio per noi tutti”
Il presidente del Corecom Sicilia Andrea Peria Giaconia, unitamente ai colleghi Commissari, esprime solidarietà e vicinanza a Claudia Caramanna, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, vittima di gravi minacce.
“Il lavoro svolto con abnegazione e professionalità dalla procuratrice Caramanna è esempio per noi tutti, cittadini e istituzioni e deve essere tutelato con il più ampio sostegno e partecipazione collettiva”.
La vicinanza della Dc
“La DC condanna fermamente gli atti intimidatori subiti dal procuratore dei minori, Claudia Caramanna”. Lo dichiara Totò Cuffaro, segretario nazionale della DC.
“Esprimiamo piena solidarietà verso chi, giornalmente, si impegna a favore della legalità e della giustizia, cercando di recuperare con grande sforzo rieducativo i minori che hanno commesso errori. Siamo certi che il procuratore Caramanna non si lascerà intimidire e continuerà nella sua fondamentale opera rivolta ai giovanissimi”.
Di Gangi, “La politica deve fare di più”
“Esprimo con forza vicinanza e solidarietà alla Procuratrice della Repubblica per i minori Claudia Caramanna per le minacce ricevute a causa del suo tanto prezioso quanto faticoso lavoro con i nostri ragazzi e le nostre ragazze. Tuttavia, ritengo che, oltre alle numerose dichiarazioni di circostanza che sono già arrivate e continueranno ad arrivare per esprimere solidarietà, la politica possa e debba fare molto di più. È necessario infatti non nascondere la vera essenza del problema: la Procura della Repubblica, come ogni ufficio giudiziario, dovrebbe rappresentare l’ultimo anello di una catena di prevenzione e contrasto della criminalità minorile e della violenza contro i minori. Fenomeni che spesso affondano le radici in contesti di fragilità sociale e culturale, in situazioni di povertà materiale ed educativa, che non potranno mai essere risolti esclusivamente attraverso l’azione investigativa e repressiva della Magistratura e delle Forze dell’ordine, peraltro costrette a operare senza risorse e strumenti adeguati. Chi oggi amministra non può limitarsi a esprimere solidarietà, trascurando poi le proprie responsabilità politiche nel creare le condizioni necessarie affinché queste situazioni di disagio e povertà vengano definitivamente eliminate. È indispensabile garantire che la Magistratura, le Forze dell’ordine, così come i servizi sociali territoriali, la scuola e tutte le agenzie educative, dispongano delle risorse e degli strumenti necessari per operare efficacemente. Senza queste risorse e senza veri investimenti e politiche mirate a rafforzare l’intero sistema di prevenzione, ogni parola di circostanza rimarrà priva di significato, lasciando la Procura e chi vi lavora sempre più esposti, come evidentemente non possiamo permetterci di fare”. Lo dichiara la consigliera comunale del Partito Democratico Mariangela Di Gangi.
La vicinanza del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo esprime solidarietà e vicinanza a Claudia Caramanna, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, vittima di gravi minacce. “Il lavoro svolto dalla Procuratrice Caramanna è estremamente delicato e tutte le Istituzioni devono assicurarle il più ampio sostegno per consentire, in un delicatissimo settore della giurisdizione, di continuare ad operare nella massima serenità; per questo gli avvocati palermitani condannano a gran voce ogni tentativo di intimidazione”.
La solidarietà dell’associazione Antimafie Rita Atria
“Esprimiamo la nostra piena e totale solidarietà alla Procuratrice – presso il Tribunale per i minorenni di Palermo – Claudia Caramanna – per l’ennesimo vile gesto intimidatorio che ha dovuto subire nei giorni scorsi, e con questo comunicato rendiamo noto che ci troverà sempre al suo fianco.
Una nuova minaccia destinata alla Magistrata è stata trovata all’interno di un fascicolo. A seguito di ciò il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto Massimo Mariani, si è riunito la scorsa settimana disponendo il rafforzamento della scorta per Caramanna e sulla vicenda è stata avviata un’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo, coordinato dalla Procura di Caltanissetta. Evidenziamo, però, che già circa un anno e mezzo fa, il suo Ufficio, situato all’interno del complesso del “Malaspina” di Palermo, che ospita oltre all’Istituto Penale per i Minorenni anche il Tribunale e la Procura, è stato messo a soqquadro senza che nessuno si accorgesse di niente. Ci chiediamo, con sempre maggiore allarme, visto il ripetersi di fatti gravissimi, come possa essersi verificato nuovamente un evento di questo tipo considerato il luogo in cui è successo, un luogo in cui la sorveglianza e la sicurezza dovrebbero essere scontate, e visto anche a chi è rivolto: una Procuratrice che è era già stata messa in precedenza sotto scorta per le spregevoli minacce ricevute perché, nell’esercizio delle proprie funzioni, ha effettuato indagini su figli di boss e trafficanti richiedendo l’allontanamento di quelli minori. Ma la domanda che facciamo è specialmente questa: “Cosa è stato fatto per la sicurezza della dott.ssa Caramanna nel corso degli ultimi due anni? Com’è possibile che, visti i rischi che la Giudice corre e quanto già successo in passato, ancora oggi sia così facile accedere nel suo Ufficio, nell’Ufficio dove lei quotidianamente svolge il suo lavoro?”. Sottolinea l’associazione Antimafie Rita Atria in una lunga nota.
E conclude: “Speriamo che questo ennesimo campanello di allarme sia uno sprone affinché venga finalmente messo in campo e attivato tutto ciò che serve a rispondere alla criminalità in maniera concreta e credibile visto che, anche in questa ennesima occasione, lo Stato ha mostrato il suo volto più debole, quello che troppo spesso abbiamo visto e vediamo quando si tratta di proteggere con mezzi efficienti e adeguati i propri “Servitori” con la S maiuscola, ai quali chiede, non di svolgere il proprio dovere insito nel loro mandato e nel loro ruolo, ma di diventare eroi e martiri”.
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