Ha scelto di essere processato col rito abbreviato Dario Nicolicchia, trentenne accusato di sfruttamento della prostituzione minorile: per anni avrebbe indotto la sua ex fidanzata 16enne, ora maggiorenne, ad avere rapporti sessuali a pagamento.
Stesso rito, che consente lo sconto di pena di un terzo, è stato scelto da Dario Pandolfini, agente di polizia dell’ufficio scorte, prima cliente della baby squillo, poi sfruttatore della prostituzione.
L’abbreviato è stato scelto anche da 7 ex clienti della ragazzina accusati di avere avuto rapporti con una minorenne, mentre due degli undici indagati, anche loro finiti sotto inchiesta con la stessa accusa, hanno optato per il rito ordinario.
Il loro eventuale rinvio a giudizio sarà deciso dal gup Lorenzo Matassa all’udienza del 31 marzo. A Nicolicchia, arrestato a marzo scorso, il pm Claudio Camilleri contesta anche un altro episodio di sfruttamento della prostituzione, vittima una trentenne, e un tentativo di sfruttamento di un’altra ragazzina che all’epoca dei fatti avrebbe avuto solo 13 anni.
Il tentativo, provato da decine di email trovate nel pc dell’uomo, non fu portato a termine perché l’indagato finì in manette. A denunciare la vicenda fu la madre della baby squillo.
La ragazza ha confermato tutto sia in fase di indagini preliminari, che durante l’incidente probatorio davanti al gip. Nicolicchia, difeso dall’avvocato Cinzia Pecoraro, ha ammesso di sapere che le sue donne avevano rapporti con altri uomini ma, a suo dire, tutto sarebbe avvenuto in modo consensuale.
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