Ieri la morte di Piero Taormina di San Giuseppe Jato, morto in ospedale dopo un volo di quattro metri mentre stava attaccando manifesti. La notte del 24 ottobre scorso, un altro giovane con diverse fratture è stato trovato riverso per terra, sempre a San Giuseppe Jato, vittima, dicono investito da un’auto pirata.

Una ricostruzione che non ha convinto i carabinieri, visto che nessuno in paese ha sentito dell’incidente. Pare che telecamere in zona non hanno visto auto passare o sfrecciare.

Quello stesso incidente alla luce della morte di Piero Taormina viene valutato con attenzione dagli investigatori.

Giorgio Marino di 20 anni è il giovane di 20 che era finito in ospedale a Partinico  la notte del 24 ottobre a San Giuseppe Jato. Si era raccontato che il giovane era uscito di casa nel cuore della notte per andare a lavorare. Aspettava un suo compagno di lavoro che che lo passasse a prendere con il furgone.

Nell’attesa era stato investito in via Cimitero vecchio a pochi passi da casa.

L’automobilista che lo avrebbe investito e lasciato sull’asfalto in fin di vita senza  fermarsi a prestare soccorso.

A lanciare l’allarme era stato l’operaio che era passato a prenderlo e lo ha trovato sull’asfalto.

Ad indagare i carabinieri della compagnia di Monreale diretta dal comandante Guido Volpe.

Adesso questa ricostruzione alla luce della morte di Piero Taormina di 21 anni, anche lui di San Giuseppe Jato,è al centro di indagine.

Taormina è morto ieri dopo due giorni di agonia all’ospedale Civico di Palermo. Tre giorni fa, attorno alle quattro di notte ha fatto un volo di diversi metri.

Si trovava a Monreale. Pare che fosse insieme a qualcuno che stava attaccando manifesti e lavorando nel cartelloni pubblicitari.

Qui il primo mistero. Con chi era quella sera. Stava realmente lavorando? Perché Taormina era ufficialmente, come hanno ricostruito i militari era disoccupato, o almeno così risulta.

Dopo il volo il giovane è stato trasportato all’ospedale Civico di Palermo. Qui è rimasto ricoverato ma le sue condizioni sono apparse molto gravi.

Su tutta la vicenda con tanti aspetti da chiarire stanno lavorando i carabinieri.

Spetterà a loro ricostruire le ultime ore di Piero Taormina e stabilire se la sua sia l’ennesima morte di un operaio costretto a lavorare in nero.