Rimozione del presidente dell’Autorità portuale Cannatella ed invio degli ispettori ministeriali al porto di Palermo. E’ quello che in sostanza chiede Il M5S alla Camera con una interrogazione diretta ai ministri delle Infrastrutture e Trasporti, per la Semplificazione e Pubblica amministrazione e dell’Economia e Finanze.

La richiesta nasce dal fatto che, come hanno scritto i giudici in occasione del recente sequestro del molo Vittorio Veneto, l’Autorità portuale del porto di Palermo era a conoscenza del grave stato di degrado della banchina fin dal 2014.

“Il gip del tribunale – afferma Riccardo Riccardo Nuti, il deputato palermitano firmatario dell’interrogazione insieme agli altri parlamentari palermitani del M5S a Montecitorio, Di Vita, Lupo, Mannino e Di Benedetto – lo scrive chiaramente nel provvedimento di sequestro, e, altrettanto chiaramente, indica una situazione di potenziale pericolo cui l’utenza del porto è stata esposta per le mancate opere di risanamento che Cannatella e il funzionario dell’Autorità portuale, attualmente indagato con lui, erano obbligati a realizzare per le cariche ricoperte”.

Il provvedimento di sequestro parla infatti di “significativi ed allarmanti indici di criticità e degrado statico-strutturale” di cui “aveva conoscenza l’Autorità Portuale di Palermo fin dal 2014”

“Gli indagati – si legge nel provvedimento – pur a conoscenza, fin dall’anno 2014, della situazione di degrado strutturale del molo Vittorio Veneto lato nord, hanno omesso di realizzare, pur avendone l’obbligo, per le cariche ricoperte, gli interventi di risanamento reputati necessari nelle relazioni redatte […] in tal modo determinando una situazione di pericolo per le persone”.

Le relazioni cui fa riferimento il provvedimento risalgono all’aprile e al luglio 2014, acquisite dalla magistratura presso l’Autorità portuale.

Lo stesso provvedimento di sequestro cita una relazione sui rilievi subacquei eseguiti nella banchina lato nord del molo Vittorio Veneto, redatta il 16 novembre del 2015, che fotografa essenzialmente due fenomeni di degrado: da una lato il distacco del calcestruzzo copri ferro e la corrosione dei ferri nelle strutture in cemento armato e, dall’altro, la presenza di ingrottamenti nel muro di contenimento.

“Questa situazione di degrado, a nostro avviso – afferma Nuti – potrebbe essere imputata ad una mancata attività di manutenzione ordinaria e di monitoraggio, che avrebbe permesso di mantenere il molo Vittorio Veneto perfettamente funzionante e in uno stato di sicurezza, evitando gli evidenti disagi e danni economici generati dalla chiusura dello stesso e, soprattutto, i potenziali rischi di cedimento che avrebbero potuto causare svariati morti, visto che la banchina, ora sotto sequestro, è il punto di attracco di numerose ed affollate navi da crociera”.

“Complimenti – dice Nuti – all’ex ministro dei Trasporti del governo Renzi, Maurizio Lupi, che nominò Cannatella, uomo che viene considerato molto vicino al senatore Schifani. Qui la solita logica spartitoria che sovraintende a quasi tutte le operazioni consumate all’ombra della vecchia politica, avrebbe potuto sconfinare nella tragedia a causa dell’ immobilismo di chi è stato mandato a dirigere l’Autorità portuale. Cosa sarebbe accaduto se il molo fosse crollato durante la presenza di una nave da crociera? Per non parlare del possibile disastro ambientale e di quello economico già in atto”.

Oltre alla rimozione di Cannatella i deputati del Movimento chiedono al governo l’ invio degli ispettori del ministero delle Infrastrutture al fine di accertare eventuali responsabilità dei dirigenti e quadri appartenenti all’area tecnica dell’Autorità portuale di Palermo.

“Nel caso della nomina di un nuovo presidente dell’Autorità portuale – afferma Nuti – chiediamo inoltre a Delrio di procedere alla nomina per sorteggio, previa raccolta di curiculum vitae tra i soggetti interessati ed in possesso dei requisiti”.

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