Quasi duecento persone si sono ritrovate nella serata presso l’oratorio “Santa Chiara” di Palermo per un’assemblea cittadina, convocata dopo la decisione del tribunale del Riesame che ha respinto la richiesta di scarcerazione di Luigi Spera, vigile del fuoco esponente del movimento indipendentista Antudo coinvolto nel lancio di bottiglie molotov dentro la sede palermitana Leonardo Spa il 26 novembre del 2022 nel corso di una manifestazione. Per Spera, arrestato a fine marzo con misura cautelare, si prospetta adesso il trasferimento nella sezione di alta sicurezza del carcere di Alessandria.

La campagna di Antudo

La reazione di Antudo non si è fatta attendere: in poche ore il movimento ha raccolto 500 firme per chiedere “la liberazione di Luigi Spera e di chiunque lotti contro la guerra”. Alla campagna di solidarietà hanno aderito docenti universitari, studenti, ricercatori, palestre popolari e realtà sindacali. È stato inoltre lanciato un presidio per oggi pomeriggio alle ore 17:00 in via Enrico Amari 11 come iniziativa di protesta per la presenza della nave militare Usa Uss Carney al porto di Palermo. “Ad un anno e mezzo dai fatti che hanno visto la sede di Palermo della Leonardo Spa, leader mondiale dell’ingegneria e tecnologia militare, raggiunta da un’iniziativa di protesta in solidarietà al popolo curdo, di cui il portale antudo.info aveva diffuso il video, lo sproporzionato impianto accusatorio mira a relegare Luigi nell’ambito della pericolosità sociale e del terrorismo anche in assenza di prove concrete o di flagranza di reato”, recita il comunicato di Antudo.

Il messaggio di sostegno a Luigi Spera

“Luigi lo abbiamo trovato sempre al fianco dei più deboli per difendere il diritto allo sport, alla salute, alla casa di tutti e tutte . prosegue il movimento -. E sempre in prima fila nelle mobilitazioni sociali contro la guerra, al fianco del popolo palestinese, contro la militarizzazione della Sicilia e per la difesa del territorio. Contro questo ennesimo tentativo di mettere a tacere ogni voce di dissenso e ogni possibilità di contestazione è necessario mobilitare solidarietà e complicità attiva: per questo chiediamo a tutte e tutti di firmare e diffondere questo appello per la liberazione di Luigi e di tutte e tutti coloro vedono oggi la propria libertà limitata a causa del loro impegno contro la guerra. Aderire a questo appello di liberazione è un segnale indispensabile: a partire da questo grave atto repressivo, moltiplichiamo le forme di solidarietà e di mobilitazione, contro le spese militari e i finanziamenti dell’apparato bellico, libertà per chi lotta contro la guerra!”