In IV Commissione procede spedito il  ddl volto a monitorare le emissioni inquinanti ed a bandirle introducendo pesanti sanzioni per chi inquina.

“Proprio ieri si è tenuto a Siracusa il congresso regionale della SIRU ( Società Italiana della riproduzione Umana) che ha denunciato un tasso di abortività del 40% nella zona di Priolo a causa dell’inquinamento ambientale – sottolinea il presidente della commissione Giusy Savarino -. Non possiamo rimanere inerti davanti ad un dato così tragico, la posta in gioco è troppo alta: il destino dei nostri figli. A breve esiteremo in Commissione il testo di una legge che monitori le emissioni mettendo in rete le centraline pubbliche e private e che vieti le emissioni inquinanti introducendo nuove sanzioni per chi inquina. Da parte nostra non vi è nessun intento punitivo, ma il problema c’è e va affrontato trovando soluzioni che tutelino la salute dei siciliani. Puntualizzo però che non vi è nessun intento punitivo ma neanche timore reverenziale: grazie a Dio il nostro unico obbligo è coi siciliani!”

E’ finito il tempo dei vuoti proclami, come già dichiarato dal Presidente Musumeci , “da troppo tempo la presenza di poli industriali in Sicilia ha causato un pesante degrado ambientale e del paesaggio. Obiettivo di questo governo è l’avvio di un Piano di riconversione industriale, di bonifica dei siti e di recupero di tutte quelle aree dell’Isola dove esistono impianti di raffinazione e suscettibili di inquinamento, da Milazzo a Gela, a Priolo”. Noi diamo risposte concrete ai problemi della gente, noi stiamo avviando la stagione governativa del fare”.

“Un confronto proficuo che siamo certi porterà a un risultato capace di coniugare l’interesse primario di tutela ambientale con quello altrettanto importante dello sviluppo economico”. Lo dichiara il vicepresidente vicario di Sicindustria, Alessandro Albanese. “Apprezziamo – aggiunge Albanese – la volontà dimostrata dalla Commissione di ascoltare le esigenze delle aziende nel tentativo di contemperare tutti gli interessi in campo. Come Sicindustria, che nell’Isola rappresenta le imprese di sette province, ci siamo impegnati a fornire a stretto giro un documento tecnico di proposte che possa servire a eliminare le criticità attualmente presenti nel ddl. Siamo consapevoli che, grazie a un percorso di collaborazione politico-istituzionale, si potranno raggiungere i migliori risultati per uno sviluppo sostenibile della Sicilia”.