Monopattini elettrici, la sfida green di Palermo per la mobilità

  • Da marzo è attiva la convenzione tra Comune di Palermo e operatori per il noleggio dei mezzi a due ruote
  • Obiettivo è avere a disposizione dei cittadini una flotta di almeno 6000 monopattini
  • I mezzi non sono distribuiti in modo omogeneo in tutta la città, il grosso della flotta è in Via Libertà
  • Sembra di difficile attuazione creare una sinergia con i mezzi pubblici, la cosidetta intermodalità

Sono arrivati i monopattini elettrici. Da noleggiare, per tutti. “Dicono che nella città di Palermo sia in corso una mutazione genetica. Nulla a che vedere con la pandemia e col virus che affliggeva il mondo intero. I nuovi cives  di Palermo sono una razza eretta, cammina su due ruote, sfrecciando contro il vento e incurante di ostacoli, marciapiedi e buche.  Grazie alla volontà della publica administrationis dell’epoca, vennero dotati di velocipede elettrico a due ruote”. Così, un giorno, uno storico pronto a sbirciare tra le carte di Palazzo delle Aquile potrebbe raccontare le strepitosa gesta  dei palermitani nel tentativo di ridurre traffico ed inquinamento atmosferico.


Una scommessa a due ruote

La scommessa a due ruote della Giunta Orlando è partita in sordina lo scorso autunno. E’ soprattutto una sfida green per ridurre le emissioni di Co2 del traffico automobilistico. Regolamenti, convenzioni e protocolli hanno  segnato lo sbarco in città delle firme più prestigiose della mobilità sostenibile. Sfida tutta hi-tech per gli operatori che gestiscono le reti di monopattini elettici a noleggio.

Attualmente sono a disposizione più di 3000 mezzi, ma l’obiettivo del Comune è arrivare a una dotazione standard di oltre 6000 mezzi, spalmati su tutto il territorio cittadino. Il servizio è partito il primo marzo e i primi dati forniti da uno dei principali operatori presenti in città sembra promettere bene. Ma non mancano le ombre.  Sono proprio gli operatori a indicare che la fruizione di questa forma di mobilità alternativa si concentra soprattutto nei quartieri del centro cittadino, in particolare lungo  Via Libertà, Via Ruggero Settimo  e Via Roma.  Ancora una volta ci siamo dimenticati della periferia?

In media ogni corsa dura poco più di un quarto d’ora con una percorrenza media di 2,1 chilometri. In realtà, basta fare un piccolo check tra i quartieri della città, per scoprire che il grosso della flotta di monopattini elettrici è stata dislocata proprio nelle arterie centrali. Nelle borgate e nei quartieri periferici, le traccia di questa rivoluzione a due ruote sono quasi del tutto invisibili.

Come utilizzare i monopattini elettrici?

Come si fa ad utilizzare questi microveicoli? Entrare nel mondo della new mobility è abbastanza semplice. Ogni compagnia che noleggia i monopattini ha una propria applicazione. Una volta scaricata l’app, basta seguire le procedure per pagare online e sbloccare il mezzo.

Il senso profondo di questa iniziativa è cercare di cambiare la percezione del trasporto pubblico nei cittadini, creando cioè un’integrazione tra trasporto pubblico e mobilità sostenibile.  Si parte però, dall’anno zero. Basta rileggere i dati di Mobilita.org per capire quanto profondo sia il malessere dei cittadini nei confronti della mobilità pubblica. Secondo il report per l’anno 2019,  in Sicilia occidentale l’utilizzo dei mezzi micro-mobilità  è minimo, con il 98 per cento di utenti che non ha mai utilizzato mezzi elettrici o via sharing. o fa in una piccola percentuale. Nel capoluogo siciliano e in quello di Provincia, l’88% di utenti non usa mezzi elettrici o per via sharing.  Un dato che ovviamente andrà rivisto con l’introduzione da marzo 2021 dei monopattini elettrici a noleggio. Su questo punto, la convenzione del Comune di Palermo non fa sconti: gli operatori dovranno presentare un report semestrale delle loro attività.

Il nodo cruciale resta sempre quello degli autobus lumaca

Per ovvie ragioni logistiche, tuttavia, è abbastanza evidente che questa strategia sia destinata a un pubblico non anziano.  Non potrà avere un impatto in grado di abbassare la pressione su autobus e mezzi pubblici in modo significativo. Non è la panacea per risolvere la congestione del traffico cittadino. Di sicuro, si dovrà intervenire su una leva fondamentale: il rafforzamento dei mezzi pubblici, mai come in questo momento carenti, anche a causa del carico ridotto di passeggeri per fronteggiare la pandemia.  Anche su questo fronte i dati non sono incoraggianti.  Palermo, insieme a Trapani e Napoli, è la città dove si attende di più alla fermata dell’autobus, con un tempo medio di 24 minuti prima di salire a bordo. Gli utenti chiedono anche  mezzi meno affollati (il 48 per cento degli utenti), tempi di viaggio inferiori (25 per cento) e mezzi più sicuri (27 per cento).

Articoli correlati