Diciotto partecipanti, una visione condivisa e tre giorni di formazione teorica e attività outdoor che hanno intrecciato natura, salute mentale e inclusione sociale.

Si è conclusa con successo, domenica 15 giugno, la prima edizione siciliana del corso di Montagnaterapia, una pratica terapeutica e riabilitativa che utilizza l’ambiente montano come contesto privilegiato per interventi socio-educativi e clinici.

La tre giorni tra Caltanissetta e le Madonie

Organizzata nella tenuta “Sant’Angela Merici” di Caltanissetta e a Piano Battaglia, cuore del Parco delle Madonie, l’iniziativa ha visto alternarsi due giorni di approfondimenti teorici con una giornata conclusiva all’aria aperta. La formazione è stata rivolta a figure professionali dell’ambito sanitario e sociale: medici, psicologi, OSS, assistenti sociali, educatori.

La chiusura domenicale ha portato i corsisti – e alcuni ragazzi con autismo assistiti dalla cooperativa sociale ConSenso – lungo i sentieri delle Madonie per mettere in pratica i principi della Montagnaterapia.

Ad animare il percorso formativo, una squadra di relatori di primo piano: Roberta Sabbion, presidente della Società Italiana di Montagnaterapia (SIMonT), il segretario nazionale Paolo Piergentili, lo psicologo Francesco Lo Cascio del CAI Palermo, la psicologa Alessandra Sardo e il pedagogista Gaetano Terlizzi. In videocollegamento anche Giulio Scoppola, pioniere della Montagnaterapia in Italia.

Sotto la guida del referente dell’area Sicilia-Calabria Giovanni Di Lorenzo, i partecipanti hanno affrontato temi cruciali: dalla storia della disciplina alla progettazione di interventi, dall’integrazione con il CAI al rapporto mente-natura, fino alle esperienze con soggetti autistici.

Il valore dell’esperienza sul campo

La giornata a Piano Battaglia ha concretizzato lo spirito dell’iniziativa. Con la collaborazione del progetto “Zaino in spalla”, promosso da Nadara e coordinato da Gaetano Terlizzi, l’escursione ha unito professionisti, famiglie e ragazzi in un’esperienza condivisa di benessere e scoperta.

Presenti anche le istituzioni locali: il sindaco di Petralia Sottana Pietro Polito, l’assessore Salvatore Tedesco, il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Dino e il commissario del Parco delle Madonie Salvatore Caltagirone, che ha sottolineato come “le attività all’aperto nelle Madonie offrano spunti di riflessione unici e un’immersione sensoriale nel territorio”.

La Montagnaterapia in Sicilia non è solo una novità, ma un’opportunità. L’entusiasmo dei partecipanti e l’interazione tra operatori e famiglie hanno evidenziato il potenziale educativo e riabilitativo del lavoro in équipe a contatto con l’ambiente naturale.

Il corso, patrocinato dalla rivista scientifica nazionale “Quotidiano Benessere”, ha attribuito 20 crediti ECM e ha rappresentato, secondo molti, “un’esperienza di crescita umana e professionale”.

Con la Sicilia che si affaccia per la prima volta a questo approccio integrato, la speranza è che l’evento non resti isolato, ma diventi parte di una rete stabile tra sanità, territorio e comunità.