Reti di protezione e cabine telefoniche danneggiate sulla Scala Vecchia di Monte Pellegrino, a Palermo. Gli incivili sono tornati in azione sul percorso storico-culturale del capoluogo siciliano, chiuso ancora al transito in virtù di un’ordinanza sindacale, emessa da Leoluca Orlando il 14 agosto 2020 e rinnovata con successivi atti, che ha proibito l’accesso alla strada storica per motivi legati alla pandemia e alla sicurezza della strada.

“L’ordinanza è ancora valida – conferma Giuseppe Provinzano, direttore della riserva naturale di Monte Pellegrino -. Anche perchè, i lavori di manutenzione non sono stati ancora effettuati”. Un fatto evidenziato durante il sopralluogo di oggi sui primi tratti della salita. I muretti continuano ad essere danneggiati o, addirittura, assenti. E le reti di protezione installate dal Coime, sono venute via a causa del vento.

Divelta la rete di chiusura sulla Scala Vecchia


Il bersaglio principale dei vandali sono sempre le reti di delimitazione della Scala Vecchia di Monte Pellegrino. Anche in questo caso, sono stati trafugati gran parte dei ferri innocenti utilizzati per inibire l’accesso alla strada. Quel che rimane è invece riverso per terra, abbandonato sul posto. Danni occorsi anche ad alcune cabine telefoniche posizionate nei pressi dell’inizio di via Pietro Bonanno. Fili divelti, sportelli aperti o divelti del tutto, nonché alcuni collegamenti in rame assenti.

Fatto, quello dei furti, che non è nuovo sul percorso storico-culturale. Già nel mese di novembre, avevamo riscontrato l’assenza delle protezioni in ferro, poi ripristinate dagli operatori del Coime. Un elemento che, visto l’ordinanza di chiusura, rappresenta un problema per i visitatori. Un soggetto non informato potrebbe infatti pensare che non ci siano motivi ostativi d’accesso, vista l’assenza di sbarramenti o comunque di un’adeguata segnalatica.

Muri tapezzati di graffiti

Una situazione di degrado evidente quello della Scala Vecchia di Monte Pellegrino. Un pezzo fondamentale del percorso storico culturale del cosiddetto “Itinerarium Rosaliae“, una strada ideale che interconnette, attraversando le province di Palermo ed Agrigento, il capoluogo siciliano appunto al paese di Santo Stefano di Quisquina, sede del famoso eremo dedicato alla patrona di Palermo.

Incuria evidenziata anche dallo stato dei muri laterali, completamenti ricoperti in alcune parti di graffiti. Composizioni di vernice e scritte lasciate da ignoti, i quali hanno cagionato un evidente danno a delle strutture di evidente valore e che, per il loro ripristino, costringeranno l’Amministrazione ad un ulteriore impiego di soldi e risorse.

Diserbi assenti

Impegno, quello del Comune o delle istituzioni competenti, da rivedere anche sul tema dei diserbi. In alcuni tratti dalla Scala Vecchia di Monte Pellegrino passare è diventato praticamente impossibile. Ciò per la presenza di erbacce infestanti che occupano praticamente tutta la sede stradale. Fatto che rende impossibile vedere alcune buche o avvallemnti del percorso.

La successione delle ordinanze sulla Scala Vecchia

Una situazione, quella della Scala Vecchia, già evidenziata una prima volta durante la nostra live di fine agosto. Diretta in cui abbiamo sviscerato le motivazioni che hanno portato alla mancata celebrazione dell’Acchianata. Un evento di culto per tutto il popolo palermitano, privato della ricorrenza religiosa già lo scorso anno. Il primo cittadino, nella nota del Comune relativa alla chiusura, aveva preso atto “dell’aggravarsi della situazione sanitaria con la conseguente dichiarazione della intera Sicilia come zona gialla”, predisponendo il divieto di celebrazione dell’Acchianata nei giorni 3,4 e 5 settembre.

Atto che ha ribadito lo scopo dell’ordinanza della Protezione Civile Comunale n.112 del 14 agosto 2020. Un documento con il quale si faceva divieto di transitare all’interno del percorso storico-culturale. Decisione però nuovamente messa in atto il 13 aprile, quando gli operai del Coime hanno sbarrato l’ingresso alla prima fuga, impedendone di fatto l’accesso a bikers e runners. Un’ordinanza che, ad oggi, continua ad essere in vigore. Ciò, almeno, fino ai lavori di messa in sicurezza della Scala Vecchia di Monte Pellegrino.

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