E’ stata dichiarata la morte cerebrale dello studente Cristian Miceli di quasi 13 anni che ieri si è accasciato nella scuola Karol Wojtyla di Santa Flavia. Le condizioni del ragazzo erano apparse subito molto gravi.

Il malore a scuola, poi la rianimazione

I sanitari del 118 con la dottoressa Anna Calcaterra erano riusciti a rianimarlo. Il cuore aveva ripreso a battere, ma un’emorragia cerebrale aveva pregiudicato la ripresa dello studente. Nel reparto di rianimazione dell’ospedale dei Bambini i medici hanno tentato di tutto per salvare il ragazzo.

Il racconto del medico che lo aveva rianimato

Per il giovane si erano vissute ore di speranza dopo la prima rianimazione raccontatatya a BlogSicilia dal medico che aveva operato il soccorso. “Avevamo terminato un soccorso a Bagheria e dalla operativa è arrivata la richiesta urgente di recarci nella scuola di Santa Flavia perché uno studente si trovava in arresto cardiaco. A scuola si stava vivendo un dramma, con tanti compagni in lacrime e i professori molto colpiti da quanto accaduto. Il giovane era andato in bagno per inalare uno spray omeopatico. Subito si sono accorti che si era accasciato e non dava segni di vita” aveva raccontato Anna Calcaterra, medico rianimatore del 118 in servizio sulle ambulanze del servizio di soccorso. L’intervento è stato coordinato dalla sala operativa diretta dal medico Fabio Genco.

“Appena arrivata ho iniziato le manovre. Lo studente è stato intubato per consentire all’ossigeno di arrivare al cervello e mi sono accertata che le vie respiratorie fossero libere. Attraverso il massaggio cardiaco e le manovre rianimatorie il cuore ha ripreso a battere – aggiunge la dottoressa – Una volta stabilizzato lo abbiamo portato sull’ambulanza e di corsa all’ospedale dei Bambini.”

La morte cerebrale dopo i tentativi di salvarlo

Dopo una lunga notte sabato mattina è iniziata l’osservazione per stabilire la morte cerebrale. L’encefalogramma è piatto. L’attività è iniziata alle 10 e si è conclusa alle 16. Le indagini sono condotte dai carabinieri della compagnia di Bagheria.

Bisognerà attendere la valutazione del pm per stabilire se sarà disposta l’autopsia o la salma del ragazzo sarà restituita ai genitori per celebrare i funerali. Tanto dolore nella borgata di Porticello. Il padre fa il pescatore.

Scuola  e comunità a lutto

A scuola in tanti hanno pregato e organizzato veglie per Cristian. Si chiedeva e si sperava in un miracolo. Un malore per molti inspiegabile. Il ragazzo era sano e stava bene. Difficile accettare una morte fulminea in questo modo.

 

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