C’è un video che ha ripreso quanto successo tra i fratelli Antonino e Leonardo Failla e il fruttivendolo Gioacchino Vaccaro morto in ospedale a Partinico dopo la rissa in strada per un sorpasso. Su questa vicenda sono diversi i punti da chiarire ancora, ma le posizioni dei due indagati si sono affievolite. Sono stati scarcerati e posti ai domiciliari mentre il reato da omicidio preterintenzionale è stato riqualificato in rissa.

E’ quanto ha disposto il gip Marco Petrigni. Del resto le due versioni rese sin qui sono opposte. Quando Gioacchino Vaccaro, il fruttivendolo di Partinico è arrivato in ospedale ha detto ai medici di essersi procurato le lesioni per una caduta accidentale. Sono stati i familiari una volta arrivati in ospedale a raccontare ai poliziotti della rissa avvenuta poco prima in via Frosinone non distante dall’abitazione del fruttivendolo e del coinvolgimento di due fratelli. Secondo i parenti di Vaccaro, Antonino Failla, uno dei due indagati, a bordo della auto ha iniziato a urlare alla moglie del commerciante “ma così piano di cammina, perché non ti muovi”.

Le auto si fermano e ne arriva una terza quella di Leonardo Failla, fratello di Antonino, anche lui indagato, con a bordo moglie e figli. A questo punto sarebbero scesi dalle vetture i due fratelli Failla, Gioacchino Vaccaro e il figlio. Secondo il racconto della moglie del fruttivendolo, i due fratelli hanno iniziato a colpire con violenza il padre e figlio mentre le compagne di Antonino e Leonardo urlavano di smetterla. “Basta, basta ci sono i bambini, smettetela”.

Finita l’aggressione i due fratelli avrebbero detto a Vaccaro: “Non finisce qui domani vi veniamo a trovare al negozio e ve la facciamo pagare”.

Diversa la versione dei due indagati che in parte stando a quanto ricostruito dagli investigatori anche grazie ad un video sarebbe stato Vaccaro ad urlare ad Antonio Failla: “Come cammini, mi stavi ammazzando, ti ammazzo, ti scafazzo la testa”. A questo punto sarebbero stati il commerciante, il figlio e la moglie a bloccare dentro l’abitacolo Antonino Failla. Vedendo questa scena il fratello Leonardo è sceso dalla macchina per riportare la calma. E adesso che sarebbe scoppiata la rissa.

Nessuno dei due fratelli sa dire chi ha iniziato la rissa. “I filmati – scrive il gip – confermano la versione resa dai due indagati, quanto meno fino agli instanti immediatamente iniziali della colluttazione , posto che le due fazioni, una volta posti reciprocamente in essere i primi atti di violenza fisica si spostano sul lato destro e scomparivano dall’inquadratura della telecamera. Le immagini sconfessano parzialmente la versione resa dalla moglie della vittima. I componenti della famiglia Vaccaro sono scesi assai impetuosamente, all’unisono, verso il lato guida della vettura condotta da Antonino Failla e bloccando con forza l’apertura dello sportello dell’auto.

La vittima piuttosto che essere intimorita e fuggire da un’aggressione risulta aver ingaggiato lo scontro con la parte avversa”. Secondo il giudice non è dunque possibile accertare il nesso causale tra il decesso e la lite, non essendo note neppure ai familiari eventuali patologie pregresse. Tanto che, come hanno raccontato i due fratelli, alla fine Vaccaro sembrava non accusare alcun malessere tanto da essersi messo alla guida.