Era appostato insieme ad un collega nell’ambito di una indagine antidroga. stava tenendo d’occhio una serra che si riteneva fosse utilizzata per coltivare marijuana nella campagne di Marsala. all’improvviso i maresciallo dei carabinieri è stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco sparatogli alla schiena. E’ morto così Silvio Mirarchi sott’ufficiale dell’arma di 53 anni, colpito nell’adempimento del suo dovere. Inutili i soccorsi prestati subito dal collega, inutile la corsa in ospedale a Marsala e il trasferimento a Palermo, inutile anche l’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto all’ospedale Civico del capoluogo dove è deceduto nel pomeriggio.
L’agguato è avvenuto ieri sera nelle campagne tra le contrade Ciavolo e Ventrischi in territorio del comune di Marsala. Mirarchi era appostato insieme ad un collega nell’ambito di una indagine antidroga. Il 25 marzo scorso nella stessa contrada venne trovato il corpo senza vita di un romeno il cui omicidio si pensa sia legato sempre agli ambienti del traffico e della coltivazione della mariujana. Qualche giorno prima nella medesima zona era rimasto feriito un altro uomo in circostanze che si ritengono collegate. Almeno due gli sconosciuti che secondo il racconto dei carabinieri, hanno sparato ripetutamente contro i due militari ma un solo proiettile ha raggiunto il maresciallo alle spalle. L’ipotesi più accreditata è che a sparare siano stati i responsabili della piantagione indoor di cannabis, che adesso è stata sottoposta a sequestro ma non vi è certezza in questo senso.
E’ stato ricoverato nel reparto di Chirurgia Vascolare diretto dal primario Franco Talarico dell’ospedale Civico di Palermo il maresciallo Silvio Mirarchi, 53 anni. Il militari ferito alle spalle nel corso di un’azione antidroga nelle campagne di Marsala è stato sottoposto ad un lungo intervento chirurgico.
“I proiettili almeno due hanno creato gravi danni ad un rene e alla aorta – spiega Giorgio Trizzino direttore sanitario dell’ospedale Civico di Palermo – A Marsala il primo intervento nel quale è stato tolto il rene, poi si è visto che i proiettili avevano perforato l’aorta. A Marsala sono stati dati dei punti, ma serviva un intervento in Chirurgia Vascolare per inserire uno stent e rafforzare l’aorta.
L’intervento è durato otto ore, ma il maresciallo era molto debilitato e aveva perso molto sangue. Era arrivato in stato di choc. L’intervento era terminato e lo stavano trasferendo in rianimazione quanto si è verificato l’arresto cardiaco”.
Durante il lungo intervento i vertici dei carabinieri hanno sostenuto la moglie e i due figli del maresciallo.
Le indagini sono affidate agli stessi Carabinieri, mentre la piantagione è stata sequestrata.
Sergio Mattarella, si è detto profondamente addolorato e ha inviato al comandante generale Tullio Del Sette un messaggio di cordoglio, esprimendo la ferma condanna per “il brutale agguato, che priva l’Arma di un servitore dello Stato coraggioso ed esemplare”.
Mattarella ha pregato il generale di far g iungere alla famiglia della vittima sentimenti di solidarietà e di vicinanza, a nome dell’Italia intera e suoi personali.
Il premier Matteo Renzi ha chiamato, a quanto si apprende da fonti di governo, il comandante generale dell’arma Tullio Del Sette per esprimere le condoglianze sue e del governo ai Carabinieri e alla famiglia del maresciallo ucciso.
“Con profondo dolore ho appreso della morte del maresciallo capo Silvio Mirarchi. Vicina alla sua e alla grande famiglia dei Carabinieri”. Lo scrive in un tweet il ministro della Difesa, Roberta Pinotti.
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