• Si è spento uno dei padri fondatori del PCI, aveva 96 anni
  • Siciliano di nascita, iniziò la carriera politica come deputato regionale nel 1951
  • Fu anche direttore de L’Unità e del Riformista
  • Cordoglio da tutto il mondo politico italiano

E’ morto Emanuele Macaluso, storico dirigente del Pci e considerato da tutti in Sicilia e non solo uno dei padri fondatori del Partito comunista Italiano. Aveva 96 anni e nonostante ciò non faceva mancare, di tanto in tanto, le sue puntate critiche sulle vicende politiche siciliane e italiane.

Già iscritto al Partito Comunista d’Italia prima della caduta del Regime fascista, fu dirigente sindacale della Cgil. Iniziò la sua carriera politica nel 1951 come deputato regionale siciliano del Partito Comunista Italiano. Parlamentare nazionale per sette legislature (1963-1992), fu anche direttore de l’Unità dal 1982 al 1986 e ultimo direttore de Il Riformista dal 2011 al 2012. Quando il Pci si sciolse, aderì al Pds. Concluse la sua esperienza parlamentare nel 1992.

Macaluso fu anche uno dei promotori della nascita della giornata in ricordo dei sindacalisti uccisi pe rmano criminale. Fino a che ne evve le forze non fece mai mancare la sua presenza alle commemorazioni della resistenza e a Portella delle Ginestre.

L’Assemblea siciliana ha aperto i lavori parlamentari di questo pomeriggio con un minuto di silenzio in sua memoria. Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ha detto che l’Ars ha inviato una corona di fiori alla camera mortuaria.

Domani, alle 16, l’Assemblea siciliana terrà una seduta parlamentare di commemorazione

“Si è spento il faro. Resta la scintilla. Per quel poco di luce che ha fatto o che farà, nella mia vita, la luce è sua”. Lo scrive in un post su Facebook il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano a proposito della morte di Emanuele Macaluso.

“È con cordoglio che diamo l’ultimo saluto a Emanuele Macaluso, un uomo che con la passione e la sua viva intelligenza ha attraversato la storia italiana. Mancheranno, ora più che mai, la sua voce critica, le analisi lucide e coraggiose”. Così Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia Viva, che aggiunge: “Con Macaluso scompare non solo un protagonista della sinistra, ma uno sguardo attento ai cambiamenti, al riformismo, al futuro”.

“Per la Cgil, per la Sicilia è un giorno di lutto. Scompare un protagonista della nostra storia, della storia della lotta
per i diritti degli ultimi, della lotta contro la mafia”. Nelle parole del segretario generale, Alfio Mannino, il cordoglio della Cgil regionale per la morte di Emanuele Macaluso. La Cgil esporrà oggi bandiere a mezz’asta in tutte le sue sedi siciliane. Macaluso, che da giovanissimo è stato segretario generale della Cgil Sicilia, nel 2017, in occasione dei 70 della Cgil regionale, è stato insignito dell’onorificienza di Presidente onorario del comitato direttivo della Cgil Sicilia. “Ci mancheranno le sue lucide analisi- aggiunge Mannino- la sue inesauribile memoria di una storia di riscatto sociale che ha contribuito a scrivere”.

“Emanuele Macaluso, un gigante della politica. Di quella politica che è tutt’uno con la cultura. E viceversa. Insieme con Vittorio Foa hanno dato moltissimo alla cultura riformista della sinistra italiana, innanzitutto quella sindacale. Se non sapete chi è stato e cosa ha fatto, datevi da fare per recuperare l’opportunità di conoscere bene quel tempo della Politica con la P maiuscola. Ciao Maestro” scrive in un post il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo,. La pagina ufficiale del PD Sicilia su Facebook – in suo ricordo – sarà listata a lutto.

“Sono addolorato e colpito per la scomparsa del senatore Emanuele Macaluso. Esponente di punta del Pci con ruoli regionali e nazionali, è stato un testimone della vita politica siciliana a partire dal dopoguerra e protagonista delle lotte contadine” dice, in una nota, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè.
“Anche se di ideologia diversa dalla sua, l’ho sempre apprezzato per la curiosità intellettuale, la passione politica che lo ha accompagnato fino alla fine, l’impegno sindacale e la sua intensa attività giornalistica”, ha concluso.

“Si spegne con Emanuele Macaluso un amico, un saldo interlocutore della ‘Strada degli scrittori’, una voce eretica capace di tradursi in un’aristocrazia di pensiero specchiata nella storia e nei libri di un padre nobile della sinistra e della vita politica italiana. Ricordiamo commossi il protagonista di una epopea che ha come fulcro iniziale la sua Caltanissetta, dove negli Anni Quaranta contribuì a creare le condizioni per un riscatto dal fascismo centrato sulla convergenza delle componenti popolari, da quella comunista a quella cattolica. In rapporti con Vittorini e Sciascia, dirigente sindacale negli anni di Portella della Ginestra, Macaluso ha fatto della lotta alla mafia e al terrorismo, delle battaglie per il Mezzogiorno e dell’attenzione verso gli ultimi una ragione di vita finalizzata alla formazione di una salda coscienza civile. E’ l’impegno sul quale proseguiremo, grati al compagno di strada che ha ispirato e sostenuto tante nostre iniziative” dice infine Felice Cavallaro, direttore della “Strada degli scrittori”

Per il sindaco di Palermo Leoluca Orlando “Non solo la politica ma tutto il mondo della cultura perde uno dei suoi esponenti più presenti dal secondo dopoguerra, quando giovanissimo guidava braccianti e sindacalisti in Sicilia. Un intellettuale che ha attraversato da protagonista tanti momenti della democrazia italiana, dalla clandestinità al dialogo fra comunisti e cattolici democratici, è stato punto di riferimento per tante generazioni per la sua attenzione progettuale e capacità di sguardo critico”.