Dopo il varo, in seguito al rimpasto di Governo, della nuova Giunta regionale tutta al maschile, la Cgil Sicilia ha lanciato una petizione per chiedere l’intervento del Presidente della Repubblica e del Ministro delle pari opportunità “affinchè si ponga fine a questa
discriminazione”.

Questo avviene, dice il testo della petizione “nonostante l’Ars abbia votato a giugno una norma per assicurare il 30% di alternanza di genere nelle istituzioni”. Nella petizione vengono evidenziate le criticità in Sicilia, dai dati sull’occupazione, a quelli del bilancio e della sanità.

Nello scenario attuale, è il sostiene la Cgil “si toglie voce alle donne per adottare scelte per l’utilizzo delle risorse per il rilancio dell’economia senza nessuna attenzione alle relazioni di genere, all’impatto differenziato su donne e uomini per l’effettiva promozione dell’uguaglianza”.

“La questione meridionale – sostiene il sindacato- è questione femminile e di democrazia. “Le donne, per la ripresa economica della Sicilia, devono essere al centro e protagoniste delle scelte politiche che saranno adottate”.

Rumors prima di Natale si erano inseguiti mettendo sul piatto due nomi per rimpiazzare i dati per uscenti Bandiera e Grasso quelli di Tony Scilla e Riccardo Gallo i due deputati di Forza Italia rispettivamente del trapanese e dell’Agrigentino.  La conferma che la sostituzione di due assessori era arrivata dal Presidente della regione Nello Musumeci che ha fatto eco a quanto sostenuto dal Presidente dell’Ars e coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè. Nonostante gli endorsement sugli assessori uscenti Edy Bandiera e Bernadette Grasso rispettivamente all’Agricoltura e alle Autonomia locali, hanno vinto le ragioni della politica.

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