• Si è spento uno dei ‘pupari‘ più noti e amati di Sicilia
  • La vita e le opere
  • Cordoglio dal mondo del teatro dei Pupi

È scomparso all’età di 78 anni, Onofrio Sanicola, storico rappresentante dell’Opera dei Pupi. Lascia in eredità un patrimonio culturale fatto di sapienza ed emozioni che rischia di sparire se le nuove generazioni non impareranno ad apprezzarne la valenza insieme identitaria ed universale.

Chi era

“Oprante” fin dalla giovane età, grazie all’amicizia e al sodalizio con il puparo monrealese Enzo Rossi, diede impulso alla tradizione dei paladini nella città normanna, per poi da qui irradiarsi in tutta Italia, fra cui Roma e Milano. A Monreale fondò il teatrino “Guglielmo” grazie al quale generazioni di studenti si sono accostati all’Opera dei Pupi, negli anni diventata patrimonio immateriale dell’Unesco. Ricordiamo la sua partecipazione alla Bit di Milano nel 2001 e, sempre nello stesso anno, alla rassegna di Barletta, con una serie di spettacoli che riscossero molto successo e promossero la città di Monreale. Possiamo pensare al maestro Sanicola come ad una sorta di ambasciatore della cultura siciliana nel mondo, ad esempio, durante un ciclo di spettacolo negli Usa, negli intervalli, offriva agli spettatori i tipici biscotti ad “S” monrealesi ed altri dolci della tradizione isolana. Chi amava il suo teatro non poteva non amare la Sicilia.

Le opere

Tante le rappresentazioni in giro per il mondo di poemi epici e cavallereschi fra cui “Pipino il Breve”, “La Rotta di Roncisvalle”, “La Battaglia di tre contro tre” e “La caduta di Troia”, solo per fare qualche esempio.
Tra gli eventi più significativi a lui ascrivibili, sempre grazie alla collaborazione col l’amico Rossi, l’organizzazione del convegno, nel 1999, “Pupi e Pupari” con la partecipazione dello studioso Felice Cammarata. Quando nel 2004, il puparo monrealese scomparve, l’attività del teatro “Guglielmo” subì una battuta d’arresto, ma Sanicola continuò a lavorare per onorarne la memoria e il sodalizio. Negli ultimi anni aveva scelto come “buen retiro” la sua città natale Marineo, continuando a nutrire di amore e sapienza la tradizione dei Pupi che ora lo piange e lo onora come uno dei suoi più insigni maestri.