Al museo Guttuso di Bagheria, in provincia di Palermo, che si trova a Villa cattolica, un ristorante di alta cucina e una caffetteria. L’amministrazione comunale ha già avviato l’iter per la sua realizzazione pubblicando una manifestazione d’interesse. Intanto nella città delle Ville monta la polemica. “Non solo arte e tradizione ma anche cucina gourmet”. Questo si legge in un comunicato del Comune di Bagheria che annuncia l’intenzione di posizionare nei pressi del museo Guttuso un’area ristoro di alta cucina e una caffetteria.

L’annuncio del Comune di Bagheria

È stato pubblicato all’albo pretorio online, nella sezione bandi e gare, l‘avviso esplorativo mediante manifestazione d’interesse per l’affidamento in concessione della gestione dell’area da destinare a “ristorante di alta cucina” all’interno del Museo Guttuso in Villa “Cattolica” mediante una procedura negoziata secondo il criterio dell’”Offerta economicamente più vantaggiosa”. Il servizio, recita una nota del Comune, sarà dato i gestione per otto anni. L’amministrazione precisa che si tratta di una concessione di un servizio e non di una locazione. Il canone mensile a base d’asta, su cui effettuare il rialzo sarà di 2.000 euro più IVA.

Montano le polemiche

La notizia della nuova area ristorazione al museo però non è stata ben accolta da tutti. Tra chi ha storto il naso c’è Anna Zizzo, consigliere comunale e componente Direttivo ANCI Sicilia Giovani. “Apprendo con stupore e amarezza che Villa Cattolica, e in particolare il Museo Guttuso sito al suo interno, ospiterà un “ristorante di alta cucina” dice la Zizzo commentando la pubblicazione dell’avviso della manifestazione d’interesse per l’affidamento. “Questa è l’opera di valorizzazione del nostro patrimonio messa in campo dall’attuale amministrazione?”, aggiunge. “Il museo Guttuso, inaugurato nel 1973, ospita le opere del maestro Renato Guttuso ed altre produzioni del XX secolo ed è ubicato all’interno di una delle più belle ville settecentesche di Bagheria. Rappresenta la ricchezza e il simbolo della nostra terra. Eppure, si preferisce andare avanti a suon di affidamenti e conferimenti di incarichi”.