Partirà a febbraio in Italia il tour di The Nesbø Project, l’omaggio allo scrittore norvegese Jo Nesbø del quintetto newyorkese guidato dal chitarrista Marco Cappelli, da anni residente a New York. Dopo il concerto di presentazione del 7 febbraio a New York, il gruppo formato da Marco Cappelli, Ken Filiano, Satoshi Takeishi e i guests Shoko Nagai e Oscar Noriega presenta in Italia il nuovo album “Norwegian landscapes”, liberamente ispirato all’universo noir di Jo Nesbø, il 10 febbraio a Palermo, il 12 a Naso.
Con Norwegian Landscapes Marco Cappelli sceglie i racconti oscuri e inquietanti di Jo Nesbø per concludere la sua trilogia dedicata al noir, dopo “Les Nuages en France” dedicato a Fred Vargas e “Le stagioni del Commissario Ricciardi” ispirato a Maurizio De Giovanni. “Questo terzo esperimento – racconta l’autore Marco Cappelli – sceglie il noir scandinavo di Jo Nesbø, autore che presenta una vena di maggior crudezza rispetto ai suoi colleghi Francese e Italiano. Registrando il nostro terzo disco il suono che abbiamo dunque immaginato richiedeva una tessitura più densa. Da qui l’estensione del trio a quintetto, con l’aggiunta dei clarinetti di Oscar Noriega e la leggera elettronica suonata su disco da Dj Olive e dal vivo da Shoko Nagai, che aggiunge anche la fisarmonica. Ciò che mi ha colpito di più della poetica di Nesbø è il taglio psicologico dei personaggi, forse più ancora del meccanismo giallistico pieno di suspense dei suoi romanzi. Dunque questa direzione musicale è ben servita dal linguaggio improvvisativo in cui questa band si distingue particolarmente, offrendo spunti sempre nuovi di sviluppo ai temi scritti”.
Il musicista racconta anche cosa significhi per lui esibirsi a Palermo: “Io, da napoletano, a Palermo mi sento di casa: da anni insegno chitarra classica al Conservatorio e la sento come la mia seconda città. A Palermo vivono e lavorano artisti straordinari, il potenziale creativo e umano è immenso, il pubblico meraviglioso. Ci sarebbe bisogno di più spazi. Locali come il Tatum Art, dove suoneremo Domenica 10, sono luoghi magici che riescono ad offrire una programmazione di altissimo livello con il minimo dei mezzi. Meriterebbero tutto il sostegno possibile sia da parte delle istituzioni che del pubblico pagante, perché gli artisti hanno l’affitto e le bollette da pagare come tutti. Dunque dal pubblico palermitano mi aspetto il consueto calore e curiosità per questo progetto originalissimo che condivido con musicisti davvero straordinari. Inoltre, il giorno seguente il concerto al Tatum, io e il mio gruppo parteciperemo ad una sorta di jam session di improvvisazione con una ventina di musicisti, il meglio della scena creativa palermitana, organizzata dall’associazione LE MOSCHE presso il CRE.ZI.PLUS ai Cantieri Culturali della Zisa”.
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