Nello Musumeci ci spera ancora. Si è dimesso da Presidente della Regione portando la legislatura alla fine con una quarantina di giorni di anticipo. Ma lo ha fatto sui social e non in modo istituzionale soprattutto lo ha fatto senza mai usare la parole dimissioni. Sostenendo che, in sostanza ‘saluti e addii si faranno in seguito.

La Meloni ci mette una pezza

“La scelta di Nello Musumeci di far votare per le #regionali insieme alle elezioni politiche è di grande buon senso e lodevole spirito istituzionale. Consente un notevole risparmio di denaro pubblico, che potrà meglio essere utilizzato ed evita ai siciliani due campagne elettorali nel giro di tre mesi, con prevedibile aumento di astensioni e doppia chiusura delle scuole. Quella di Musumeci è una decisione che dimostra ancora una volta il suo amore per la #Sicilia e anche per questo merita la fiducia dei siciliani” scrive il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Il rapporto fra meloni e Musumeci è salvo, almeno quello. E Nello ci crede ancora mentre i suoi scudieri sono tutti concentrati nel supporto social: dai gruppo pro Musumeci ai profili pubblici e privati degli uomini e delle donne di Diventerà bellissima

Razza sui social

“Servire le Istituzioni. Con Onore. Un impegno scolpito nel codice genetico di una classe dirigente forgiata dall’esempio e con il senso del dovere come metodo di lavoro” scrive l’assessore alla salute Ruggero Razza.

“Per questo non mi meraviglia lo straordinario affetto della rete per Nello Musumeci e per il suo gesto di amore per la Sicilia. Non ci fermiamo e andiamo avanti con lo stesso entusiasmo del primo giorno!” conclude.

Social o istituzione?

In tutto questo c’è, però, una contraddizione in termini. Dimissioni social non sono dimissioni istituzionali. Quel che sta sui social non è e non sarà mai “istituzionale”

La “minaccia alla fine del video”

Ma c’è di più. Nel video social, poco istituzionale ma tutto politico, Musumeci avverte che potrebbe ancora candidarsi e soprattutto che ci sarà una resa dei conti

“In molti mi scrivono, mi hanno chiesto e mi chiedono della mia ricandidatura. Bella domanda! Io sono fermo a quello che ho detto lo scorso 23 giugno. Sono pronto a guidare la coalizione di Centrodestra per la vittoria, per garantire per la seconda volta continuativa che la nostra coalizione possa guidare le sorti della Regione Siciliana. Qualcuno all’interno della coalizione dice che io abbia un brutto carattere, che io sia molto rigoroso, che io sia antipatico. E che quindi sono divisivo. Siccome per me l’unità della coalizione di Centrodestra è più importante di qualunque, pur legittima, aspirazione a continuare il lavoro che abbiamo iniziato cinque anni fa e ad avviare anche nuove iniziative, ho detto se sono realmente divisivo e non è un capriccio di qualcuno io posso fare un passo di lato”.

E poi il passaggio che sa di avvertimento “Cercate un nuovo candidato, fatecelo conoscere e andremo avanti. Voglio ringraziare Giorgia Meloni – ha concluso Musumeci – perchè per questa scelta mi ha lasciato assoluta libertà. La ringrazio per la sensibilità che ha dimostrato e che continua a dimostrare nei miei confronti…”. E Meloni ha risposto con la nota che mette una pezza su tutto…

La conferma da Musumeci a Catania

E la conferma dell’idea del presidente arriva da lui stesso a margine della posa della prima pietra della cittadella della giustizia a Catania “Il candidato? Il candidato del centrodestra è il presidente della Regione Siciliana uscente. Fino a quando la coalizione non dirà ‘no, Musumeci non può essere, ce n’è un altro'”.

“Siamo con lo stesso governo dall’inizio – ha aggiunto – con gli stessi assessori. Abbiamo fatto giunta ieri e un’altra ce ne sarà lunedì. Abbiamo lavorato tranquillamente con l’impegno di sempre”.

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