Nello Musumeci si è dimesso consegnando alla storia la chiusura anticipata anche del suo mandato di governatore. Si chiude con una quarantina di giorni d’anticipo un quinquennio di scontri istituzionali, di rapporti difficili, di guida della Sicilia da parte di un presidente mai amato dagli alleati e si apre la vera corsa alla successione

Stefania Prestigiacomo convocata da Berlusconi

Mentre Musumeci metteva sui social il video delle sue anomale dimissioni a Roma, secondo indiscrezioni parlamentari di Forza Italia, il presidente Silvio Berlusconi chiamava Stefania Prestigiacomo per chiederle la disponibilità alla candidatura a Presidente della Regione Siciliana. una indicazione già venuta da Gianfranco Miccichè e accolta come un onore ma con la richiesta di unità dei partiti. E lei, la Prestigiacomo, ha accettato. Ma il suo nome uscirà solo dopo un confronto con gli alleati.

Nino Minardo parla già da leader

Ma la lega ha da dire la sua e il segretario Nino Minardo parla già da leader “Le dimissioni del presidente Musumeci e il conseguente election day che il 25 settembre vedrà l’accorpamento del voto per le regionali con quello per le politiche colgono in pieno la linea e l’auspicio che la Lega aveva espresso in questi giorni.  Noi, del resto, per entrambe le elezioni abbiamo già liste colme di candidati fortissimi in tutte le province e siamo pronti a governare la Sicilia. Dopo decenni di chiacchiere faremo in modo che il Ponte sullo stretto di Messina diventi realtà e unisca la nostra isola all’Europa, garantiremo una politica seria e dignitosa di contenimento dell’immigrazione clandestina, daremo risposte concrete ad ogni porzione di territorio della nostra Regione. Concetti che, tra l’altro, abbiamo ribadito proprio in queste ore assieme al nostro leader, Matteo Salvini, in visita in Sicilia”.

Gli autonomisti e Massimo Russo

Appena una trentina di ore prima delle anomale dimissioni di Musumeci aveva parlato anche il vice presidente dell’Ars Roberto Di Mauro “Il candidato Presidente, Massimo Russo, Nino Minardo o Alessandro Pagano, Stefania Prestigiacomo o Raffaele Stancanelli o altro che sia, dovrà dimostrare umiltà e capacità di collaborazione” aveva detto mercoledì a margine di un incontro, quasi casuale, fra i partiti del centrodestra dopo la cerimonia del ventaglio. Parole, candidati a parte, valide oggi più di ieri, alla luce delle dimissioni

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