“Io non temo la contaminazione. È la mia storia a parlare per me. Ecco perché mi fa sorridere la doppia morale dei vertici grillini. Una setta giustizialista con gli avversari – che considerano nemici – e garantista quando ci sono da blindare le poltrone dei loro amministratori indagati, da Livorno a Bagheria, passando per Roma”.

Così risponde su facebook agli attacchi pentastellati il candidatod el centrodestra Nello Musumeci dopo la polemica sull’arresto del sindaco di Priolo.

“Sono i partiti, tutti i partiti, che debbono garantire candidati indiscutibili – continua Musumeci – per questo mi sento di ribadire la mia vicinanza politica e istituzionale ai magistrati siciliani, specie a coloro che sono impegnati in indagini e processi di mafia e in procedimenti per reati contro la pubblica amministrazione che riguardano figure politiche di qualunque colore o schieramento. La magistratura continuerà ad avere da me sempre – anche nell’eventuale ruolo di presidente della Regione Siciliana – sostegno e collaborazione, senza zone franche, senza se e senza ma”.

Domani sulla vicenda i 5 stelle hanno annunciato una conferenza stampa mentre oggi Di Maio ha già tenuto il suo comizio sul facebook. Ieri erano intervenuti praticamente tutti. Musumeci era stato chiaro, non lo abbiamo voluto noi in lista, per Gianfranco Miccichè, invece, la magistratura si assume la responsabilità di irrompere in campagna elettorale, lo stesso Di Maio ieri aveva parlato di carceri svuotate pur di battere i 5 stelle, mentre i deputati regionali 5 stelle parlavano di codice etico di Musumeci patetico,  mentre sul fronte Micari parlava l’assessore designato Franco La Torre per il quale Musumeci sarebbe comunque resposnabile delle sue liste