la corsa alla regione

Musumeci vola dalla Meloni, si allontana l’ipotesi dimissioni, accordi in corso per centristi e autonomisti alle politiche

Corsa alla Regione nei tempi previsti, niente dimissioni né voto anticipato. Dopo il no degli alleati, arrivano le perplessità anche di Giorgia Meloni.

Musumeci vola a Roma ad incontrare Giorgia Meloni

Il Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, dopo aver sentito con un semplice giro di messaggini whatsapp il parere degli alleati sull’eventualità di sue dimissioni anticipate per andare al voto il 25 settembre contemporaneamente alle nazionali, ieri è volato a Roma per confrontarsi con la sua leader Giorgia Meloni.

Sui temi dell’incontro nessuna dichiarazione ufficiale e anche le notizie che filtrano sono parziali e non confermate.

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Si allontana l’election day

Si allontana, però,  anche se non tramonta l’ipotesi election day. Nel confronto fra Musumeci e Meloni, infatti, sarebbero emerse tutte le difficoltà che vive il centrodestra, alla vigilia di difficili trattative sulla ‘divisione’ dei collegi elettorali.

In questo quadro Fratelli d’Italia non sarebbe in grado di garantire a Diventerà Bellissima i sei posti di cui ha bisogno. Dunque, dimissioni anticipate e elezioni regionali insieme alle nazionali complicherebbero il quadro visto che il percorso per la riconferma alla Regione è tutt’altro che certo.

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La coincidenza elezioni nel Lazio

Sulle scelte per le regionali, infatti, resta il nodo Lazio e anche lì c’è in piedi l’ipotesi dimissioni anticipate per l’election day. Se entrambi i governatori lasciassero la trattativa diventerebbe tutta in salita proprio nel momento in cui Giorgia Meloni deve giocarsi le sue carte per le politiche. Per questo, avrebbe chiesto di soprassedere, almeno per il momento, su ipotesi di dimissioni anticipate. I tempi, però, sono estremamente stretti.

Il nodo centristi e autonomisti

Parlando di politiche, poi, c’è da tenere presente il nodo di centristi e autonomisti. In un quadro nel quale i sondaggi danno il centrodestra al 45% (Fratelli d’Italia al 25% il resto fra Forza Italia e Lega) la sfida della coalizione è raggiungere la soglia del 50% per arginare il Pd che senza i 5 stelle è dato in crescita fino al 23%

Ipotesi accordo autonomisti e azzurri

In questo quadro, prima del vertice del centrodestra, oggi stesso si apre una discussione fra gli autonomisti siciliani e Forza Italia che vede, all’orizzonte, un doppio accordo. Da una parte spazio per gli autonomisti siciliani nelle liste azzurre per le politiche, dall’altro la garanzia di appoggio alla coalizione in Sicilia per arginare, insieme, da un lato Caterina Chinnici che proprio agli autonomisti lancia segnali di apertura, e dall’altro Cateno de Luca che, nel suo cammino, sta raccogliendo un po’ di tutto.

Le liste dei centristi

Anche al centro si lavora per trovare spazi diversi e condivisi fra nazionali e regionali. La Dc Nuova di Totò Cuffaro sembra pronta a proporre proprie liste in Sicilia per le regionali mentre per le politiche potrebbe chiudere l’accordo con Noi con l’Italia e dare i propri candidati all’area Lupi Romano. Un reciproco rafforzamento in fieri con il beneplacito della coalizione che cerca di racimolare quei 5-6 punti percentuali che garantirebbero il successo il 25 settembre.

 

 

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