Il nuovo rialzo dei tassi di mutui e prestiti da parte della Bce, la banca centrale europea, fa storcere il muso alla politica siciliana. Dove un’economia fragile (e sommersa) rischia di naufragare in questo mare magnum di aumenti e stangate di ogni tipo. Intanto si registra il decimo rialzo consecutivo dei tassi della Bce e questo ha effetti diretti sull’economia, i mercati e i cittadini europei. La strategia di Francoforte, sebbene miri a controllare l’inflazione, ha impatti significativi in diversi settori.

Il salvagente dalla Regione

Intanto arrivano buone notizie dalla Regione Siciliana che starebbe pensando a stanziare 50 milioni per aiutare le famiglie con redditi medio bassi. Un contributo per aiutare a ridurre interessi dei mutui. Una misura che al momento è una proposta del governo regionale. i fondi sarebbero ripescati da un incremento recente del gettito fiscale. Stando alle prime indiscrezioni questa manovra sarebbe d’aiuto dal momento in cui il tasso va a superare il 3%. Al momento è del 4,5%, per cui il fondo verrebbe utilizzato.

Macigno su famiglie e imprese

“Una manovra criminale – attacca il coordinatore politico di Noi Moderati, il siciliano Saverio Romano – che, nella vita di tutti i giorni, significa per milioni di persone aumento dei mutui, del costo del denaro, riduzione dei consumi, paralisi dell’economia, della produttività e degli investimenti”. Un vero e proprio macigno sulle spalle delle famiglie e delle imprese. Lo confermano i dati relativi ai livelli di indebitamento e di sofferenza di piccole e medie imprese e di nuclei familiari. “Il tessuto economico del nostro Paese, a differenza di altri – aggiunge Romano -, è fatto non di grandi gruppi ma di piccole e medie imprese che nella stragrande maggioranza dei casi sono imprese familiari che non hanno la capacità di assorbire l’aumento dei tassi senza fare ricorso ad ulteriori debiti. Proprio per questo Noi Moderati chiede un intervento risoluto del governo affinchè si cambi strategia e visione. Si rende necessaria inoltre una forte azione di protesta nei confronti della Bce che rivela ancora una volta inadeguatezza e grande insensibilità politica e sociale”.

Impatto sui mutui

La rata di un mutuo variabile che era di 456 euro potrebbe ora toccare i 759 euro, con un incremento del 66% dal 2022. La domanda di mutui a tasso variabile è diminuita drasticamente, passando dal 14,7% a soli il 5,3%. Si prevede che il tasso fisso dominerà le richieste per il resto dell’anno. Secondo i sondaggi della Bce e della Banca d’Italia, la domanda di finanziamenti da parte delle imprese ha raggiunto i minimi. Questo perché le banche hanno reso più stringenti le condizioni per concedere prestiti. I dati mostrano una diminuzione del 4% dei prestiti alle imprese e una contrazione anche per i prestiti destinati alle famiglie.

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