“Il provvedimento relativo all’isola pedonale di via Ruggero Settimo metterà ulteriormente la città in ginocchio”. Lo sostengono Eduardo De Filippis, Salvo Coppolino e Loredana Novelli del coordinamento cittadino di Diventerà Bellissima che attaccano la politica della mobilità della città di Palermo.
Una politica che sembra più della ‘immobilità’. “L’ordinanza del 6 dicembre 2019 n. 1480 “chiusura al transito veicolare di via Ruggero settimo e istituzione del senso unico di marcia in piazza Castelnuovo/via Dante” prevede la pedonalizzazione dal 21 dicembre dell’intera Via Ruggero Settimo fermando le auto nella già caotica piazza Politeama dove, peraltro, i cantieri la fanno da padroni.
“Vorremmo ricordare – dicono gli esponenti di Diventerà Bellissima – all’Assessore al Traffico Giusto Catania ed al Sindaco di Palermo che dati i lavori interminabili per l’anello ferroviario tra Piazza Politeama e via E. Amari i disagi dei cittadini sono inverosimili, considerato che per chi arriva da via libertà verso il Teatro Massimo, deve obbligatoriamente svoltare a destra per via Dante proseguire arrivando in Piazza Amendola via Goethe , via Volturno, Piazza Verdi”
Un percorso tortuoso e che sembra deciso per complicare la vita e aumentare il traffico pur di chiudere una strada “Sembra inverosimile ma ad oggi è questo il percorso di un qualsiasi cittadino che oltre la beffa subisce l’inganno – continuano e poi precisano -il tragitto Piazza Politeama /Teatro Massimo veniva prima percorso in dieci minuti, oggi non è più così. Chiudere al transito anche via Ruggero Settimo nel periodo natalizio è impensabile quando la città vive già tanti disagi”.
La scelta, dunque, sarebbe illogica “Non è un bene per la città, per i cittadini che vivono già interruzioni e blocchi stradali, per i commercianti. Riteniamo non sia nemmeno giustificabile per i cittadini che per lavoro o per motivi personali pagano all’Amat il pass ZTL non potendo usufruire dello stesso tranne che per pochi tratti che restano percorribili”.
“Ancora una volta vengono – concludono – vengono sottovalutate le vere esigenze dei cittadini”
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