La Chiesa palermitana festeggia il Natale. Oggi, venerdì 24 dicembre, l’Arcivescovo di Palermo Monsignor Corrado Lorefice presiederà nella Chiesa Cattedrale alle ore 23.00 la solenne Veglia del S. Natale.

Il solenne Pontificale il 25 dicembre alla cattedrale alle ore 11

Sabato 25 dicembre, Natale del Signore, l’Arcivescovo presiederà il solenne Pontificale nella Chiesa Cattedrale alle ore 11.00.

La messa al carcere minorile di Palermo

Nella stessa giornata, alle ore 9.00, l’Arcivescovo presiederà la celebrazione Eucaristica all’interno dell’Istituto penale per Minorenni “Malaspina”.

Lorefice ha celebrato messa anche al carcere Pagliarelli

L’arcivescovo di Palermo, il 22 dicembre, ha incontrato, in occasione della celebrazione di una messa, i detenuti della casa circondariale “Pagliarelli” di Palermo intitolata all’agente Antonio Lorusso.
Lorefice ha detto: “La mia presenza è la presenza di chi assicura che questo è un luogo dove si concentra la presenza stessa del Signore che ha detto “Ero prigioniero, ero carcerato e siete venuti a trovarmi”. Ho detto loro che la presenza del Signore deve costituire una grande forza perché quando nella nostra vita entra il Signore, così come abbiamo ascoltato nel Vangelo, anche chi è sterile diventa fecondo – come la figura di Anna o di Elisabetta – ed è quindi questo l’augurio che offro a tutti loro: più saranno accoglienti nei confronti del Signore, più gusteranno la libertà interiore in attesa di riconquistare la libertà fuori dal carcere”.

“Dio non è lontano ma presente”

L’Arcivescovo ha voluto salutare e incontrare i detenuti presenti sia nella cappella che attraversando i diversi corridoi: “Per me è sempre stato importante – ha detto l’Arcivescovo – far sentire quella si definisce “vicinanza dei corpi”, anche adesso seppur con tutte le limitazioni imposte dalla situazione sanitaria; rimanendo vicini si offre l’amore che il Signore ha per ogni singolo essere umano, nessuno escluso. Per questo motivo, nel celebrare questa mattina ho voluto raggiungere e abbracciare tutti i detenuti, anche coloro che non erano fisicamente presenti nella cappella dell’istituto. L’altra cosa che ho desiderato condividere è stata la gioia di poterci fermare qui, insieme, alzando lo sguardo verso Dio perché noi siamo certi che Dio non è lontano, ma è presente”.

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