La notte del 24 dicembre, alle 24, si è rinnovata all’oratorio di S. Lorenzo l’iniziativa NEXT nata nel tentativo di esorcizzare il tragico furto della Natività di Caravaggio avvenuto nel 1969 e giunta alla sua tredicesima edizione.

Performance ispirata all’iconografia dell’oratorio

L’artista contemporanea protagonista della sua versione della Natività è quest’anno Vanessa Beecroft.
Questa opera è una riproduzione originale, realizzata da Vanessa Beecroft nel suo studio di Los Angeles ed è accompagnata da una musica appositamente composta da suo figlio Dean Durkin per la notte della Natività.
L’edizione ad olio sarà personalmente consegnata dall’artista e accompagnata da una performance ispirata all’iconografia dell’oratorio.

L’artista: “La Natività è il contrappunto in una sequenza infinita”

“Sono grata agli Amici dei Musei Siciliani per avermi inclusa in questo progetto intimo ed importante come la celebrazione della natività un tema che mi è cosi caro perché legittima e corona la mia identità di donna e madre. La natività è un miracolo, una conferma del mistero che si incarna nella forma umana di un bambino, che ci perpetua all’infinito, porta le nostre sembianze e la nostra memoria; questo bambino che come noi morirà. La natività è il contrappunto in una sequenza infinita” dice Vanessa Beecroft.

Secondo appuntamento di “Echi di infinito”

NEXT è il secondo appuntamento dell’iniziativa “Echi d’infinito” voluta dall’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, ideata da Taobuk ed Amici dei Musei Siciliani, sostenuta dalla Galleria regionale di Palazzo Abatellis, promotore del progetto Natività Grande Abatellis e dalla Soprintendenza di Messina.

Il progetto Grande Abatellis

“Il progetto Grande Abatellis riguarda tutte le occasioni in cui la Galleria riesce a estendersi fuori dai suoi confini fisici facendo conoscere nei territori e presso altri istituti il patrimonio di opere d’arte custodito nei suoi depositi. Il progetto Natività Grande Abatellis è andato oltre poiché è stato lo spunto per estendere il progetto VB94 che si è svolto presso la Galleria lo scorso 8 dicembre ispirando questa nuova Natività realizzata da Vanessa Beecroft per l’oratorio di S.Lorenzo” dice Evelina De Castro, Direttrice di Palazzo Abatellis.

Il progetto Next nato nel 2010, tanti artisti coinvolti negli anni

Il progetto Next nasce nel 2010 da un’idea di Bernardo Tortorici di Raffadali, Presidente dell’Associazione Amici dei Musei Siciliani, con la realizzazione per l’Oratorio della prima Natività contemporanea ad opera del Laboratorio Saccardi. L’intento era quello di esorcizzare attraverso l’arte uno degli eventi più drammatici della storia del patrimonio culturale, una ferita ancora aperta che attende con speranza un possibile risanamento. Nel corso degli anni si sono avvicendati artisti quali Francesco De Grandi (2011-2012), Studio Azzurro (2012-2013), Adalberto Abbate (2013-2014), Fulvio Di Piazza (2014-2015), Igor Scalisi Palminteri (2015-2016), Daniele Franzella (2016-2017), Alessandro Bazan (2017-2018), Francesco Simeti (2018-2019) e Rori Palazzo (2019-2020), Emilio Isgrò (2020-2022) che hanno saputo e voluto accogliere l’iniziativa.

La Natività del Caravaggio trafugata e la mafia

Al secondo posto nella Top Ten Art Crimes dell’FBI, la Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi (1600) di Caravaggio resta avvolta nel mistero. La Pratica 799, redatta dal Comando di Tutela del Patrimonio Culturale, raccoglie un’infinita collezione di dichiarazioni, la maggior parte delle quali ritenute, oggi, inverosimili.
Nel 2009 Gaspare Spatuzza raccontò che il quadro, nascosto in una stalla, fu rosicchiato dai topi e dai maiali ed infine dato alle fiamme nell’intento di disperderne le tracce. La notizia proveniva dal compagno di cella Filippo Graviano, boss di mafia affiliato alla Famiglia di Brancaccio che all’epoca del furto aveva appena otto anni, e che quindi non poteva costituirsi come una fonte diretta.
Un altro pentito, Salvatore Cancemi, riferì che si soleva esporre la Natività durante i summit dei corleonesi di Riina, dichiarazioni poi smentite dal “mozzarella”, Francesco Marino Mannoia. Lo stesso Mannoia si autosconfesserà nel 2017, asserendo di aver mentito quando, durante il Maxiprocesso, aveva affermato di aver bruciato la tela con le proprie mani. Non ritenute pienamente attendibili sono anche le parole di Vincenzo La Piana, che aveva riportato di aver visto la tela all’interno della raffineria di droga del boss Gerlando Alberti.
A far luce sui recenti sviluppi dell’indagine è la confessione di Gaetano Grado, raccolta dalla Commissione Antimafia l’11 maggio del 2017. Grado parla di fatti esperiti in prima persona: «avevo il compito di scendere tutte le mattine nel mercato della Vucciria, per avere notizie dei sopravvissuti della città, delle famiglie mafiose di Palermo. Tutte le mattine loro avevano il compito di venire da me a rapportarmi tutto quello che succedeva: dalla piccola cosa, dal ladro, al rapinatore o altri fatti di sangue, per riferirmi tutto», racconterà il pentito. A due giorni dalla scomparsa della Natività sarà incaricato da Gaetano Badalamenti nel reperimento di informazioni dettagliate sul furto.
Secondo le sue dichiarazioni, furono dei semplici ladri, dei ragazzi, gli autori del crimine. Badalamenti si farà consegnare l’opera, portandosela con sé a Cinisi. Grado apprenderà poi da Badalamenti che il quadro era stato venduto a un trafficante d’arte di origine svizzera, probabilmente di Lugano, un uomo parecchio in là con l’età che aveva espresso l’idea di rivenderlo a pezzi. Una fine misera, che accomuna un capolavoro senza pari a mera carne da macello.
Il coinvolgimento diretto di Badalamenti è confermato anche da un’intervista condotta nel 1994 dalla giornalista Marina Pino e da una videointervista filmata dal regista Massimo d’Anolfi nei primi anni del 2000, resa pubblica soltanto nel 2019. A parlare è il custode dell’oratorio di San Lorenzo, monsignor Benedetto Rocco, contattato dalla mafia di Badalamenti per la richiesta di un riscatto di circa un miliardo di lire. La trattativa non andò a buon fine, anche a causa di una mancata collaborazione con il Soprintendente dei Beni Culturali dell’epoca che, a detta del sacerdote, si limitò soltanto ad accusare il religioso di star intessendo affari criminosi con la mafia.
Quale sia la verità è estremamente difficile stabilirlo, resta il desiderio di poter restituire alla comunità un capolavoro senza tempo e l’impegno di mantenere vivo il ricordo di un crimine i cui nodi attendono di essere sciolti.

Informazioni sull’opera

Esposizione: sino al 17 ottobre 2023
Orario: tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00.
31 dicembre dalle 10:00 alle 14:00;
1 gennaio 2022 dalle 14:00 alle 18:00;
15 agosto (chiuso l’intero giorno).
Prezzo: €5 fino al 8 Gennaio / €3 fino al 17 Ottobre
Info: info@amicimuseisiciliani.it
+39 091 6118168
Oratorio di san Lorenzo
Via Immacolatella, 15
Palermo

L’Oratorio di San Lorenzo

L‘oratorio sorse intorno al 1570 ad opera della compagnia di San Francesco sulle spoglie di un’antica chiesetta dedicata a San Lorenzo. Per questo motivo la dedicazione attuale ricorda entrambi i santi. Giacomo Serpotta vi intervenne a partire dal 1699 e fino al 1707 circa, con la collaborazione dell’architetto Giacomo Amato, innanzitutto per rinnovare la decorazione del presbiterio che conteneva la famosa Natività con adorazione dei pastori dipinta da Michelangelo Merisi da Caravaggio intorno al 1600, trafugata nel 1969 e mai più ritrovata. Terminato l’intervento intorno alla preziosa tela, con uno schema di derivazione prettamente romano e con la realizzazione di due tra i più straordinari angeli che avesse mai realizzato, il Serpotta si dedicò all’aula. Essa nell’insieme è considerata forse il capolavoro assoluto del maestro palermitano, per la giusta proporzione tra la freschezza inventiva dei primi anni e la sapiente maturità della tecnica esecutiva. E’ un’opera densa di immagini tra cui i “teatrini” con gli episodi della vita dei Santi Lorenzo (a sinistra) e Francesco (a destra), a cui sono accostate le statue allegoriche, tra le quali spiccano ai lati del presbiterio, la matronale Ospitalità e la materna Carità. Tutto l’apparato è ornato da putti che più che in ogni altro oratorio sono scatenati in svariate attività.

Chi è Vanessa Beecroft

Vanessa Beecroft (nata a Genova, Italia, nel 1969. Vive a Los Angeles, USA) ha esposto il suo lavoro in ambito internazionale a partire dal 1993. La sua ricerca artistica ha definito la performance art, la rappresentazione del corpo femminile e ha affrontato tematiche socio politiche. Le sue mostre (intitolate VB, seguite da un numero progressivo) sono una ricerca continua in atto da oltre venticinque anni. Le sue performance, presentate in alcuni dei musei più importanti del mondo e nei principali eventi contemporanei, mettono in evidenza le tensioni tra nudità e vestizione, costrizione e libertà, collettività e individualità, forza e debolezza umana.
Vanessa Beecroft è stata una delle prime artiste a collaborare con la moda, a partire dagli anni 90, in questo modo, il suo lavoro va oltre il sistema dell’arte contemporanea e si estende nella cultura popolare mantenendo sempre un autentico rapporto con la storia dell’arte e le tradizioni della rappresentazione in Europa e in molte delle culture del mondo. Utilizza diversi media, dalla fotografia al disegno, il video, la pittura, la scultura e ogni mezzo disponibile oggi per presentare le diverse prospettive del corpo, unendo le influenze rinascimentali con le forme moderne di rappresentazione. https://vanessabeecroft.com/

L’associazione Amici dei Musei Siciliani

L’Associazione Amici dei Musei Siciliani, è un ente no-profit che opera da anni nella regione ed in particolare nella provincia di Palermo col fine di valorizzarne e promuoverne il patrimonio culturale materiale e immateriale.Negli anni l’associazione è stata promotrice di diverse e innovative attività culturali, delle quali ha curato in toto o in parte la progettazione, tra le quali Kals art, Le Vie dei Tesori e RestArt. In accordo con la Curia di Palermo, gestisce in maniera stabile alcuni monumenti del patrimonio cittadino: l’Oratorio di S.Lorenzo, l’Oratorio di S.Mercurio, la Chiesa di Santa Maria alla Catena, la Chiesa di Santa Maria del Piliere, garantendone la tutela, la manutenzione, la valorizzazione e la fruizione turistica. http://www.amicimuseisiciliani.it/amicideimusei/

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