Tra poco più di un anno sarà possibile visitare la necropoli di Solunto, sito archeologico di grandissimo interesse a pochi chilometri da Palermo, attraverso un tour virtuale che consentirà di coglierne i dettagli con uno sguardo d’insieme.

Il viaggio tra le rovine della città ellenistico-romana di Solunto, fondata intorno al IV sec. a.C. sul Monte Catalfano, a cavallo tra il golfo di Palermo e quello di Termini, sarà possibile grazie al “Solunto Virtual Tour 360°”, un progetto finanziato dal Gal Metropoli Est.

Il progetto

Il progetto che mira alla promozione e valorizzazione digitale della necropoli, nasce dalla collaborazione del Gruppo di Azione Locale diretto da Salvo Tosi, con il Parco archeologico di Himera Solunto e Monte Iato diretto dall’arch. Domenico Targia e l’Università degli studi di Palermo.

La presentazione si svolgerà questo pomeriggio, 19 settembre alle ore 18 alla Villa Filangeri di Santa Flavia (Via Consolare, 136), alla presenza di tutti gli attori coinvolti.

Il progetto, coordinato dall’archeologo Emanuele Tornatore, sarà portato avanti da un’equipe di tecnici e archeologi specialisti in ricostruzioni 3D, in metodi computazionali e in restauro digitale che lavorerà presso la necropoli di Solunto per acquisire rilievi, foto e disegni necessari a ricostruire in 3D la necropoli e consentirne la fruizione digitalmente. Il progetto prevede anche la ricostruzione di un contesto funerario in situ.

La sinergia

Importante e fondamentale è la sinergia con il Parco Archeologico e l’Università degli Studi di Palermo. All’incontro di lunedì parteciperà il sindaco di Santa Flavia, Giuseppe D’Agostino, il direttore del Parco archeologico Domenico Targia e il direttore del Gal Metropoli Est Salvo Tosi.

La digitalizzazione dell’offerta culturale di Solunto e in generale dei parchi archeologici siciliani è in linea con quanto portato avanti in questi ultimi anni dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, guidato dall’assessore Alberto Samonà.

Le necropoli in Sicilia

Prima Marsala, ora Messina: in Sicilia riaffiorano pezzi importanti della storia. I lavori di scavo per la realizzazione di un edificio di abitazione hanno portato in luce nella città dello Stretto un settore della più ampia necropoli ellenistico-romana degli Orti della Maddalena del II secolo avanti Cristo.

La zona, che fa parte di una più vasta e stratificata area documentata da ricerche sistematiche condotte nell’ultimo ventennio dalla soprintendenza cittadina in tutta l’area, contribuisce ad arricchire il quadro delle conoscenze sull’estensione e sulle tipologie funerarie della necropoli meridionale dell’antica città.

 

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