Stamani, a partire dalle primissime ore della mattinata, vetrine serrate e luci spente in tutti gli esercizi commerciali dei quartieri S.Agostino, Olivella e Vucciria. E’ questa la decisione presa in segno di protesta dai commercianti che, insieme ai residenti degli stessi quartieri, si sono ritrovati a partire dalle 8.00 di oggi in piazza S.Domenico e in pochi minuti hanno deciso di muoversi in corteo spontaneo verso Piazza Croci, luogo di concentramento di un corteo cittadino indetto contro la questione della Ztl e diretto verso piazza Pretoria, sede del Comune.

Lungo il tragitto il corteo effettua blocchi stradali in via Roma e via Cavour e impone la chiusura ai pochi esercizi commerciali rimasti aperti. Lo striscione recita un messaggio chiaro “Palermo non si vende. Residenti e commercianti del centro storico”.

La protesta e la rabbia delle centinaia di manifestanti nasce dalla vendita, o per meglio dire svendita, del centro storico operata dalle diverse amministrazioni comunali che nel tempo si sono susseguite e dal conseguente spopolamento. Da anni, infatti, si assiste ad un processo invasivo e distruttivo di trasformazione dei quartieri popolari del centro storico, un processo che implica la vendita di porzioni urbane a grandi catene multinazionali della ristorazione e dell’intrattenimento a discapito delle piccole imprese e attività artigianali che costituiscono l’identità vera della città e ne raccontano la storia. In questo quadro la misura delle Ztl rappresenta il culmine di questo processo che rende sempre più invivibile la città e la sottrae ai suoi residenti e abitanti originari. “Vogliamo continuare a vivere e lavorare nel centro, il provvedimento delle Ztl invece di garantire una maggiore vivibilità del centro storico lo toglie a chi ci è nato, ci vive e ci lavora. Con la scusa del miglioramento del volto della città e della qualità della vita si sono venduti i nostri quartieri a grandi imprese e le Ztl sono solo un modo per fare cassa. E’ solo una questione di soldi e di potere ” dicono i manifestanti.

Essi fanno notare come questo provvedimento arrivi in maniera improvvisa in barba a tutte le promesse di potenziamento di aree pubbliche, dei servizi di trasporto pubblico e di mobilità in generale. Presenti al corteo, in solidarietà dei manifestanti, anche giovani universitari che condividono con i residenti e i commercianti la difficile condizione di chi sente sempre più inaccessibile gli stessi luoghi che paradossalmente abita e vive.

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